Vincenzo Mollica: differenze tra le versioni

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*C'era una volta e ci sarà sempre [[Andrea Pazienza]], che disegnava sul cielo rubando i colori all'arcobaleno. Era felice il sole d'impastare la luce coi colori, era felice la luna di farli sognare. [...] Quando Andrea se ne andò da questa terra, il cielo pianse lacrime e pioggia, e nell'azzurro sciolse la malinconia. Per fortuna non durò a lungo. Gli passò e quando il sole illuminò una nuvoletta che ballava col vento, si trasformò ridendo in mille facce, animali e cose. Poi sporcandosi d'arcobaleno, macchiava il cielo di mille colori. Il sole pensò: "Adesso il cielo s'infuria." Ma la musica era cambiata, le nuvole erano in festa e applaudivano quella nuvoletta monella. Allora anche il cielo applaudì con due ali che gli prestò un gabbiano e sorridendo disse: " Pazienza...".<ref>Dall'introduzione a Andrea Pazienza, ''Favole'', edizioni DI.</ref>
*{{NDR|Su Rino Gaetano}} Era uno spirito anarchico, uno che scriveva quello che gli passava per la testa senza rispondere a codici precisi né sociali né politici.<ref name=quarta>Dal programma televisivo di Antonio Carella, ''Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu'' ''La storia siamo noi'', Rai 3, 19 novembre 2007. [http://www.youtube.com/watch?v=0UPt5syieKc Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*{{NDR|L'ultima intervista a [[Giorgio Gaber]]}} Fu un incontro tenero, era gentile e lucidissimo come sempre. Ma dovevamo registrare pochi minuti e ne incidemmo venti. E alla fine, purtroppo a telecamere spente, mi fece ascoltare alla chitarra due brani che poi sarebbero stati incisi nel suo ultimo, ''Io non mi sento italiano''.<ref>Citato in Pedrinelli, p. 100.</ref>
*Gaber è stato uno dei più grandi artisti che abbia mai intervistato. E uno dei pochi che ho amato.<ref name=Pedrinelli>Citato in Pedrinelli, p. 99.</ref>
*Ho sempre lavorato cercando di mettere insieme tre elementi: fatica, passione e curiosità e questo mi ha permesso di diventare un cronista impressionista e impressionabile.<ref name="Premio_pietro_bianchi_2019">Citato in [https://www.rbcasting.com/eventi/2019/08/09/a-vincenzo-mollica-il-premio-bianchi-la-consegna-a-venezia-76/ ''A Vincenzo Mollica il Premio Bianchi, la consegna a Venezia 76''], ''Rbcasting.com'', 9 agosto 2019.</ref>
*Quando Laura Delli Colli mi ha comunicato che avevo vinto il Premio Bianchi ho provato un'emozione pura e una gioia schietta e naturale, come quando a scuola mi dicevano che ero stato promosso. So bene di non meritare questo Premio, soprattutto se penso ai grandi artisti che lo hanno ricevuto negli anni.<ref name="Premio_pietro_bianchi_2019" />
*I critici d'arte si vergognano di dire che [[Benito Jacovitti|Jacovitti]] era un genio, che ha operato una grande [[rivoluzione]] con il suo modo surreale di disegnare il vero, che questo maestro del fumetto va studiato esattamente come va studiato [[Picasso]].<ref>Dalla [http://www.stampalternativa.it/libri.php?id=978-88-7226-996-1 prefazione] al volume ''Coccobill – Mezzo secolo di risate western''.</ref>
*Intervistare [[Benito Jacovitti]] è come intervistare la nostra adolescenza, o meglio ancora quella parte del nostro cervello dove vivono le risate.<ref>Dall'[http://www.mollica.rai.it/cellulosa/jacovitti/index.htm intervista] a Benito Jacovitti, ''Rai.it''.</ref>
*{{NDR|Rino Gaetano}} Ma lui aveva una grande forza che era l'ironia e l'ironia non sempre veniva capita in quegli anni, in cui tutti erano molto settari. [...] Lui badava a fare le sue canzoni e le sue canzoni dovevano rispecchiare fedelmente il suo pensiero ma anche la bizzarria, quella bizzarria positiva che accompagnava il suo pensiero, la capacità che aveva di deformare la realtà per raccontarla meglio, usando l'arma del paradosso. [...] Il cantautore più paradossale ed è stato quello che costruendo i paradossi più incredibili raccontava poi con perfetto realismo quelli che erano i suoi tempi, quella che era la sua vita, che erano i suoi amori.<ref name=quarta/>
*{{NDR|Giorgio Gaber}} Ne aveva fatta tanta, di [[televisione]], e riteneva di averla fatta bene: nonché di essersene allontanato per buonissimi motivi, quando aveva iniziato a non ritrovarcisi più. Anche se di alcune cose conservava bellissimi ricordi: riteneva inarrivabile il suo lungo duetto con [[Mina (cantante)|Mina]] a ''Teatro 10'', per esempio, in cui aveva fatto interpretare a Mina il bambino ricco del monologo "Io mi chiamo G".<ref name=Pedrinelli/>
*Quando Laura Delli Colli mi ha comunicato che avevo vinto il Premio Bianchi ho provato un'emozione pura e una gioia schietta e naturale, come quando a scuola mi dicevano che ero stato promosso. So bene di non meritare questo Premio, soprattutto se penso ai grandi artisti che lo hanno ricevuto negli anni.<ref name="Premio_pietro_bianchi_2019" />
*{{NDR|Sulle canzoni di Rino Gaetano}} Sono canzoni che se le riascolti ancora oggi hanno tutte un loro perché, una loro verità e una loro attualità. Era un vero fustigatore, era uno che metteva un dito nella piaga e ci metteva pure un po' di sale se serviva per allargare quella brutta ferita.<ref name=quinta/>
*Tre sono i pensieri che guidano il mio lavoro.<br>Il primo è di [[Vinicius De Moraes]] e recita: "La vita, amico, è l'arte dell'incontro".<br>Il secondo è di [[Federico Fellini]]: "È la curiosità che mi fa svegliare la mattina".<ref>La citazione, la cui forma corretta è: «Del resto, è solo la curiosità che mi fa svegliare la mattina», è in realtà tratta dal film di Federico Fellini ''[[La voce della Luna]]'' e viene pronunciata dal personaggio Ivo Salvini, interpretato da Roberto Benigni.</ref><br>Il terzo è del sottoscritto: "Nelle pieghe del banale si nasconde l'animale".<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20060508131834/http://www.mollica.rai.it/credits.html "Istantanee" (...Prima che dimentichi tutto...)]'', ''Rai.it''.</ref>
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==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4
 
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