Il Farinotti: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Zhāng Yìmóu]]}} Un regista [...] che può essere confrontato, pur non essendo giapponese, al grande [[Akira Kurosawa]]. [...] Il film è da ritenersi un capolavoro soprattutto formale. Le riprese sono simmetriche, secondo lo stile dei grandi fotografi, quale, appunto, il regista è stato. (''[[Lanterne rosse]]'', p. 1085)
*Ispirato a [[Jonathan Swift|Swift]] e a [[Jules Verne|Verne]], il primo lungometraggio prodotto dallo [[Studio Ghibli]] (nato per volontà dello stesso [[Hayao Miyazaki|Miyazaki]] e punto di riferimento per tutti gli appassionati di animazione del mondo) narra la vicenda di due ragazzi (Pazu e Sheeta) e della loro ricerca dell'isola/fortezza volante di Laputa. [...] Nonostante l'ambientazione tecnologica e avventurosa, anche in Laputa il tema ambientalista è dominante: la fortezza resta disabitata e accoglie al suo interno una natura selvaggia e incontaminata ed i cattivi di turno fanno una brutta fine. Come in tutti i film del regista colpisce l'approfondimento psicologico dei personaggi, la sublime tecnica realizzativa e l'abilità di Miyazaki nell'alternare scene drammatiche e momenti leggeri e divertenti. Il protagonista maschile è ricalcato sia nei tratti somatici che in quelli caratteriali sull'immagine di un altro eroe miyazakiano, Conan [...]. (''[[Laputa - Castello nel cielo]]'', pp. 1085-1086)
*Il film racconta la storia di quattro giovani vittime e sono, purtroppo, storie vere. [[Peter Mullan]], dopo un film sopra le righe come ''[[Orphans]]'', sceglie un registro molto più realistico e ci parla di ognuna di loro con lo stile di una camera a mano che rende ogni inquadratura cruda e dolorosa. Lo fa con la sensibilità e la partecipazione a un destino segnato dalle convenzioni sociali e morali che negano il rispetto, la fede e la libertà. (''[[Magdalene]]'', p. 1143)
*Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella "logica" del film. Chi ne ha meno replica: «è la logica del computer». Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di ''science fiction'' in cui il percorso che condurrà "oltre lo specchio" vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse. Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film. Cinema ''patchwork'' quello dei [[Wachowski]]? Forse. Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro. Con un solo difetto di fondo. L'inevitabile, annunciato seguito di un'opera che dovrebbe invece restare un ''unicum''. (''[[Matrix]]'', p. 1193)
*Delicata storia di due poco più che adolescenti, raccontata con garbo da Pawlikovsky, senza smarrire una certa originalità né una controllata dose di "disturbo". Le due ragazze sono molto brave, mai eccessive, e tengono i ruoli-tipo: Tamsin è leggiadra menzogna, Mona è tragica verità. Possono davvero amarsi le due cose? Forse sì, o forse è tutta una finzione, che lascia dietro di sé il più innocente dei cadaveri: la giovinezza. (''[[My Summer of Love]]'', p. 1292)