Gabriella Genisi: differenze tra le versioni

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Fuori dai cancelli i ventilatori cinesi da due euro, insieme alle casse delle Peroni e al Caffè Borghetti, vanno via come neppure a Ferragosto sulla spiaggia di Torre Canne. Lo stadio San Nicola, dopo tanti anni, a starci dentro mostra tutte le sue magagne, ma a guardarlo da lontano mantiene sempre il suo fascino, un'astronave fantastica e piena di sogni pronta a decollare da un momento all'altro e io che da queste parti era un sacco di tempo che non venivo ancora mi incanto, come quando ero una ragazzina.<br>
Ennò, oggi però non sto di servizio, sono venuta apposta per fare un favore all'amicamia. Sempre lei, Marietta benedetta. No, non è venuta con me, mi ha fatto avere un paio di biglietti accreditati, uno anche per il Giovannimio. Un favore dicevo, uno dei soliti.
 
====''Spaghetti all'Assassina''====
Ci sono storie che cominciano dalle padelle, come i grandi piatti che raccontano una città. E per preparare degli spaghetti all'Assassina come si deve, occorre che la padella sia rigorosamente di ferro, comprata dal negozio di tegami a Barivecchia. Perché solo lì, a essere fortunati, ancora si trova. Ma di questo racconterò più in là.
 
====''Mare nero''====
''Tutte le stazioni si assomigliano tra loro.''<br>
''Almeno in Italia. Quando un paio di mesi fa, con le reni crepate dalle otto ore di viaggio, scesi dal Frecciargento delle 19.07 mi sembrò quasi di essere tornata a Bari e il cuore fece un balzo fino alla gola. Invece niente, ero arrivata a Padova nella mia nuova sede. Padova sì, perché da qualche mese sono diventata questore. Questore Lobosco Lolita, e chi lo avrebbe detto mai. Nessuno credo, manco mia madre. Forse neanch'io. Eppure è accaduto. Una promozione per meriti speciali, come ha dichiarato il presidente della repubblica. Perché che sono brava si sa, è l'amore a farmi difetto. Però magari sant'Antonio fa il miracolo e riesce laddove hanno fallito san Nicola e san Gennaro mess'insieme. Ecco perché la prima cosa che feci appena scesa dal treno fu di andare dal santo, nella basilica. No, non a pregare, a riposare. Perché a me le chiese antiche mi fanno quest'effetto. E se tengo mal di testa, là mi passa. Ad ogni modo, se avete pazienza, la storia della promozione andò così.''
 
====''Dopo tanta nebbia''====
Che Padova non era cosa per me c'era voluto poco a capirlo.<br>
Sarà stato per quell'umido che mi mortificava i capelli o per le mancanze che avvertivo come un peso sul petto: il sole, l'odore della focaccia a tutte le ore, il blu oltremare di Bari.<br>
O per il rumore bianco della mia città lontana. Quel rumore indefinito che è la somma di una lunga serie di suoni, la musica che sale alle finestre della questura e a quelle di casa mia. Una sequenza di note fatta di onde, clacson e sirene di navi giù al porto, delle grida al mercato del pesce, dei ragazzini all'uscita della scuola e dei troppi motorini con la marmitta truccata.<br>
Senza questa ninna nanna che cullava le mie notti, non riuscivo neppure a sognare. Era dalla prima notte padovana che la mia attività onirica era cessata completamente. Un vero dramma. Un po' come se avessero chiuso l'unico cinema del paese.
 
====''I quattro cantoni''====
Alle prime luci dell'alba la parete di fronte al letto si colorò di azzurro.<br>
Nei risvegli a San Vito il mare entrava dalla finestra, si rifletteva nel grande specchio e illuminava la stanza. Giancarlo Caruso, il vicequestore con il quale avevo vissuto una mezza storia durante il mandato a Padova, e che mi aveva raggiunta in Puglia da poche settimane, aveva affittato una casa talmente vicina alla spiaggia che lo sciabordio delle onde ci cullava nelle ore notturne. La nostra relazione, nonostante le mie solite ritrosie, sembrava funzionare, e sempre più spesso, appena uscita dalla questura, lo raggiungevo nella piccola frazione a poche centinaia di metri da Polignano a Mare. Un'abbazia benedettina, un porticciolo, due ristoranti e un mucchio di vecchie case di pescatori. A volte solo per cenare e fare l'amore, ma ultimamente mi fermavo anche a dormire. Mi piaceva stare lì, in quella costruzione quadrata e bianca di calce, nella quale Caruso aveva sistemato le poche cose che aveva portato con sé da Padova: un paio di scatoloni di libri, la bici da corsa, un peluche di Snoopy, il sacco da boxe. E Buck, un cane che somigliava al suo padrone, come in una voto di Erwitt.
 
==Bibliografia==
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*Gabriella Genisi, ''Giallo ciliegia'', Sonzogno, 2011. ISBN 978-88-454-2492-2
*Gabriella Genisi, ''Uva noir'', Sonzogno, 2012. ISBN 978-88-454-2525-7
*Gabriella Genisi, ''Gioco pericoloso'', Sonzogno, 20122014. ISBN 978-88-454-2577-6
*Gabriella Genisi, ''Spaghetti all'Assassina'', Sonzogno, 2015. ISBN 978-88-454-2604-9
*Gabriella Genisi, ''Mare nero'', Sonzogno, 2016. ISBN 978-88-454-2617-9
*Gabriella Genisi, ''Dopo tanta nebbia'', Sonzogno, 2018. ISBN 978-88-454-2647-6
*Gabriella Genisi, ''I quattro cantoni'', Sonzogno, 2020. ISBN 978-88-454-0094-0
 
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