Patricia Gibney: differenze tra le versioni
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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''L'ospite inatteso''===
''31 gennaio 1976''
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===''Le ragazze scomparse''===
''Kosovo 1999''
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''Avanzò lentamente. Grida di uomini. Cosa poteva fare? Papa era troppo lontano per arrivare in loro soccorso? Aveva con sé la pistola?''
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''Martedì 9 febbraio 2016, ore 3:15''▼
Continuò a correre senza fermarsi, anche se i piedi nudi si infradiciavano di brina. Era convinta di gridare eppure dalla gola non le usciva alcun suono. Andò a sbattere con il gomito contro una pietra; un dolore trascurabile se paragonato alla paura che provava.<br>▼
Azzardando un'occhiata, si rese conto che il buio alle sue spalle era profondo quando l'oscurità che le si parava davanti. Senza accorgersene aveva deviato dal sentiero, e si era persa tra le pietre calcaree. Le rocce fredde le tagliavano i piedi, così cercò di issarsi sul gradino che doveva essere lì da qualche parte, ma andò a sbattere e cadde in avanti in un solco adiacente.<br>▼
Il suo unico pensiero era mettersi in salvo. Si trascinò sulle ginocchia sanguinanti e si mise in ascolto. Silenzio. Nessun rumore di ramoscelli spezzati né di foglie sferzate. Era andato via? Aveva abbandonato la caccia? Ora che aveva smesso di correre, tremava con violenza nella notte gelida. Una luce sulla destra in fondo al pendio attirò la sua attenzione mentre scrutava l'orizzonte. Una fila di casette. Sapeva con esattezza dove si trovava. E in lontananza vide l'alone ambrato delle luci della strada. La salvezza.▼
''«Stai buono. Per favore. Non piangere di nuovo».''<br>
''«Ma... lei mi ha fatto male. Voglio tornare dall'altra mamma».''<br>
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''L'armadio del corridoio è soffocante, le nostre grida risuonano pertinenti e stridule. Nessuno dei due sa perché l'altro sta strillando. Nessuno dei due può far smettere l'altro di piangere. Nessuno dei due sa quando finirà l'orrore.''<br>
''E poi... il rumore della serratura che si apre.''
===''Nessun luogo è sicuro''===
▲''Martedì 9 febbraio 2016, ore 3:15''
▲Continuò a correre senza fermarsi, anche se i piedi nudi si infradiciavano di brina. Era convinta di gridare eppure dalla gola non le usciva alcun suono. Andò a sbattere con il gomito contro una pietra; un dolore trascurabile se paragonato alla paura che provava.<br>
▲Azzardando un'occhiata, si rese conto che il buio alle sue spalle era profondo quando l'oscurità che le si parava davanti. Senza accorgersene aveva deviato dal sentiero, e si era persa tra le pietre calcaree. Le rocce fredde le tagliavano i piedi, così cercò di issarsi sul gradino che doveva essere lì da qualche parte, ma andò a sbattere e cadde in avanti in un solco adiacente.<br>
▲Il suo unico pensiero era mettersi in salvo. Si trascinò sulle ginocchia sanguinanti e si mise in ascolto. Silenzio. Nessun rumore di ramoscelli spezzati né di foglie sferzate. Era andato via? Aveva abbandonato la caccia? Ora che aveva smesso di correre, tremava con violenza nella notte gelida. Una luce sulla destra in fondo al pendio attirò la sua attenzione mentre scrutava l'orizzonte. Una fila di casette. Sapeva con esattezza dove si trovava. E in lontananza vide l'alone ambrato delle luci della strada. La salvezza.
==Bibliografia==
*Patricia Gibney, ''L'ospite inatteso'', Newton Compton Editore, 2018. ISBN 978-88-227-2014-6
*Patricia Gibney, ''Le ragazze scomparse'', Newton Compton Editore, 2020. ISBN 978-88-227-3999-5
*Patricia Gibney, ''Nessun luogo è sicuro'', Newton Compton Editore, 2021. ISBN 978-88-227-5323-6▼
*Patricia Gibney, ''Uccidere ancora'', Newton Compton Editore, 2020. ISBN 978-88-227-3919-3
▲*Patricia Gibney, ''Nessun luogo è sicuro'', Newton Compton Editore, 2021. ISBN 978-88-227-5323-6
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