Francesca D'Aloja: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 8:
*{{NDR|Su [[Ettore Bugatti]]}} Giulio Prinetti, produttore di veicoli da corsa, scopre l'abilità del quattordicenne Ettore dopo averlo visto modificare con le sue mani un triciclo a motore. Tre anni dopo lo invita a lavorare nella sua officina e nel giro di poche settimane l'apprendista concepisce un triciclo da corsa bimotore. A 18 anni partecipa come pilota a una corsa e arriva secondo. A 19 anni realizza la sua prim auto, la Bugatti Type 2, talmente bella che viene esposta al salone internazionale di Milano dove viene notata dal ricchissimo barone De Dietrich, costruttore di automobili, che si entusiasma al punto di proporre a Ettore l'incarico di disegnatore progettista nella sua fabbrica in Alsazia.<ref name=Bugatti/>
*Il dolore produce una quantità di cose, e fra queste trova spazio anche la bellezza. Le persone che hanno conosciuto il dolore hanno sempre qualcosa in più e la bellezza che riconosciamo nel loro sguardo non è soltanto il prodotto della loro esperienza ma anche del valore che noi diamo a quell'esperienza. Le più belle immagini femminili ritratte hanno sempre gli occhi velati di pianto... Cosa c'è di più bello di una Madonna addolorata?<ref name=Tronconi>Dall'intervista di Federica Tronconi, ''[https://www.ultimariga.it/portale/?p=12561 Cuore, sopporta: intervista a Francesca d'Aloja]'', ''UltimaRiga.it'', 5 giugno 2018.</ref>
*Il genio di [[Ettore Bugatti]], riconosciuto in tutto il mondo, non solo non si esaurisce, ma si tramanda: il figlo [[Jean Bugatti|Jean]] eredita la stessa visionarietà e lo stesso talento del padre (a detta di molti addirittura lo supera). [...] Con l'aiuto di Jean, Ettore può permettersi di puntare davvero in alto, arrivando a realizzare un'automobile che verrà ricordata come il più pazzesco investimento della storia dell'automobilismo: la [[Bugatti Tipo 41 Royale|Bugatti Royale]], il veivolo più lussuoso di tutti i tempi.<ref name=Bugatti/>
*Il perdono non è mai semplice e comunque nell'atto del perdono sono io che decido, mentre essere perdonati dipende dalla decisione altrui che a volte tarda ad arrivare o non arriva mai, malgrado il nostro impegno nel volerlo ottenere. Dal mio punto di vista considero l'oblio più praticabile del perdono. Posso dimenticare ma ciò non conduce necessariamente a un perdono. Mi riferisco ovviamente a faccende serie. Ritengo che alcune azioni non meritino alcun tipo di perdono.<ref name=Tronconi />
*[...] in Svizzera insieme allo zio [[Giovanni Segantini|Segantini]], [[Rembrandt Bugatti|Rembrandt]] realizza la sua prima opera in bronzo. Il soggetto, una mucca, inaugurerà una lunga serie di animali. Basterà questa prima prova a convincere il famoso scultore Hébrard, proprietario della più importante fonderia di Parigi: vuole avere l'esclusiva sull'artista diciassettenne.<ref name=Bugatti/>