Francesca D'Aloja: differenze tra le versioni

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*Il perdono non è mai semplice e comunque nell'atto del perdono sono io che decido, mentre essere perdonati dipende dalla decisione altrui che a volte tarda ad arrivare o non arriva mai, malgrado il nostro impegno nel volerlo ottenere. Dal mio punto di vista considero l'oblio più praticabile del perdono. Posso dimenticare ma ciò non conduce necessariamente a un perdono. Mi riferisco ovviamente a faccende serie. Ritengo che alcune azioni non meritino alcun tipo di perdono.<ref name=Tronconi />
*[...] in Svizzera insieme allo zio [[Giovanni Segantini|Segantini]], [[Rembrandt Bugatti|Rembrandt]] realizza la sua prima opera in bronzo. Il soggetto, una mucca, inaugurerà una lunga serie di animali. Basterà questa prima prova a convincere il famoso scultore Hébrard, proprietario della più importante fonderia di Parigi: vuole avere l'esclusiva sull'artista diciassettenne.<ref name=Bugatti/>
*Non mentiva [[Carlo Bugatti]] nel considerarsi unico, le sue creazioni, pur inserite nell'estetica [[Art Nouveau]], ne superavano i precetti, andavano oltre: "Fu il primo, in Italia, a creare, e non solo a sognare, un moderno stile nell'arredamento", si disse di lui. La sua fama ben presto si accresce, espone a Londra, a Parigi, dove decide di trasferirsi assieme alla famiglia. Chiude la Fabbrica Monili Artistici Fantasia (che nome meraviglioso) e apre un nuovo laboratorio a Parigi allargando la sua produzione a gioielli e oggetti d'arte.<ref name=Bugatti/>
*Quando si pensa o si pronuncia il nome Bugatti, viene spontaneo utilizzare l'articolo plurale femminile. Le Bugatti, le mitiche, inarrivabili, automobili. Ma l'articolo corretto sarebbe invece I Bugatti. Già, perché i componenti di quella famiglia sono proprio come le celebri automobili: mitici e inarrivabili. A cominciare da [[Carlo Bugatti|Carlo]], il capostipite. L'eclettico scultore, architetto, pittore, incisore, inventore di strumenti musicali, ma soprattutto ebanista creatore di mobili stravaganti, oggi esposti nei più importanti musei del mondo. Un anticonformista che fece dell'estetica una ragione di vita, quando ancora era possibile dedicare la vita intera alla bellezza.<ref name=Bugatti/>
*Una fuga non è necessariamente un andare altrove, anche se a volte “prendere le distanze” non soltanto da sé ma da ciò che ci circonda può aiutarci a ritrovare un centro. Ma quando le risorse a nostra disposizione per ristabilire un equilibrio non sono sufficienti allora è meglio affidarsi al tempo. Imparare ad attendere è di per sé una risorsa. L'inazione può essere più efficace dell'azione in certi casi perché il tempo, inesorabilmente, lenisce e cura.<ref name=Tronconi />