Francesca D'Aloja: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Francesca D'Aloja==
*Dello scultore [[Rembrandt Bugatti]] avrei voluto sapere tante cose, tutto ciò che nessuno ha mai saputo. Nella sua breve esistenza in pochi hanno davvero capito chi fosse. Le uniche creature a cui rivelò tutto se stesso furono gli animali, i soli con cui si sentiva a suo agio, e in pace. Con i suoi simili Rembrandt aveva poca confidenza, e tranne l'adorato fratello Ettore, e la cognata, non sentiva il bisogno di frequentare nessuno.<ref name=Bugatti>Da ''Elefanti, asini e altri animali. Il bestiario che svelò il genio Bugatti. <small>Suo padre era un famoso designer, fratello e nipote crearono le auto più belle e veloci. Ma il destino di Rembrandt Bugatti era tra le gabbie del giardino zoologico. Fu la quintessenza del genio italico</small>'', ''Il Fatto Quotidiano'', 13 marzo 2014.</ref>
*[...] è questo ciò che faceva [[Rembrandt Bugatti]], milanese trapiantato a Parigi: fissava gli animali. Ne scrutava i movimenti, studiava il loro comportamento per ore fino a quando non si accendeva una scintilla. Solo allora sollevava il coperchio della valigetta, ne estraeva gli attrezzi del mestiere, fil di ferro e plastilina, e cominciava freneticamente a plasmare la materia con le grandi mani, fino a darle la forma di una scimmia, di una giraffa, di uno zebù.<ref name=Bugatti/>
*Il dolore produce una quantità di cose, e fra queste trova spazio anche la bellezza. Le persone che hanno conosciuto il dolore hanno sempre qualcosa in più e la bellezza che riconosciamo nel loro sguardo non è soltanto il prodotto della loro esperienza ma anche del valore che noi diamo a quell'esperienza. Le più belle immagini femminili ritratte hanno sempre gli occhi velati di pianto... Cosa c'è di più bello di una Madonna addolorata?<ref name=Tronconi>Dall'intervista di Federica Tronconi, ''[https://www.ultimariga.it/portale/?p=12561 Cuore, sopporta: intervista a Francesca d'Aloja]'', ''UltimaRiga.it'', 5 giugno 2018.</ref>
*Il perdono non è mai semplice e comunque nell'atto del perdono sono io che decido, mentre essere perdonati dipende dalla decisione altrui che a volte tarda ad arrivare o non arriva mai, malgrado il nostro impegno nel volerlo ottenere. Dal mio punto di vista considero l'oblio più praticabile del perdono. Posso dimenticare ma ciò non conduce necessariamente a un perdono. Mi riferisco ovviamente a faccende serie. Ritengo che alcune azioni non meritino alcun tipo di perdono.<ref name=Tronconi />
*[...] in Svizzera insieme allo zio [[Giovanni Segantini|Segantini]], [[Rembrandt Bugatti|Rembrandt]] realizza la sua prima opera in bronzo. Il soggetto, una mucca, inaugurerà una lunga serie di animali. Basterà questa prima prova a convincere il famoso scultore Hébrard, proprietario della più importante fonderia di Parigi: vuole avere l'esclusiva sull'artista diciassettenne.<ref name=Bugatti/>
*Una fuga non è necessariamente un andare altrove, anche se a volte “prendere le distanze” non soltanto da sé ma da ciò che ci circonda può aiutarci a ritrovare un centro. Ma quando le risorse a nostra disposizione per ristabilire un equilibrio non sono sufficienti allora è meglio affidarsi al tempo. Imparare ad attendere è di per sé una risorsa. L'inazione può essere più efficace dell'azione in certi casi perché il tempo, inesorabilmente, lenisce e cura.<ref name=Tronconi />
 
==[[Incipit]] di ''Il sogno cattivo''==