Francesco Guccini: differenze tra le versioni

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*Nel 1964 era uscita ''Auschwitz'', nel 1966-67 ''Dio è morto'' e all'epoca ricordo che ci incontravamo in un appartamento di amici, che era stato liberato dai genitori ed era stato battezzato "Folkstudio", dove ci trovavamo certe sere alla settimana a suonare e a discutere. Cantavamo canzoni anarchiche di fine Ottocento, inizi Novecento, come quelle di [[Pietro Gori]].<ref group="fonte">Da [https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/01/31/news/francesco_guccini_il_mio_68_sognando_dylan_e_i_provos_-187742521/ ''Francesco Guccini: "Il mio '68 sognando Dylan e i Provos"''], ''Rep.repubblica.it'', 31 gennaio 2018.</ref>
*Ogni [[Opera d'arte|opera]] – sia una canzone, sia una poesia, sia un libro, un romanzo etc. – va per il mondo... e ognuno ha il diritto di interpretarla come vuole. Non è che il pensiero dell'autore sia necessariamente il pensiero giusto; non c'è un pensiero giusto: ci sono vari modi di interpretare una cosa, un pezzo, una frase...<ref group="fonte">Dal programma televisivo ''Che tempo che fa'', Rai 3, 11 febbraio 2006. [http://www.youtube.com/watch?v=odm9mVnBpCM Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*[[Raoul Casadei|Raoul]] e, prima ancora, suo zio [[Secondo Casadei|Secondo]] hanno saputo intercettare l'ansia di spensieratezza che c'era nel Dopoguerra, una voglia di ballare che "faceva luce".<ref>Citato in Matteo Cruccu, ''«Il suo ballo era luce. Ha saputo intercettare l'ansia di spensieratezza del Dopoguerra» <small>Guccini: negli anni d'oro riusciva a suonare ogni sera</small>'', ''Corriere della Sera'', 14 marzo 2021.</ref>
*[[Zucchero (cantante)|Zucchero]] è la semplicità: un modo di vedere la vita, gli amici e il proprio ambiente che difficilmente viene abbandonato. È rimasto ancorato ai posti che lo hanno prodotto.<ref group="fonte">Dal programma televisivo ''Un soffio caldo – Natale con Zucchero'', Rai 2, 21 dicembre 2010.</ref>