Quo vadis? (miniserie televisiva): differenze tra le versioni

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{{FictionTV
|titolo italiano= Quo vadis?
|anno= 1985
|tipo fiction= miniserie TV
|genere= drammatico
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*[[Barbara De Rossi]]: Eunice
*[[Francesco Quinn]]: Marco Vinicio
*[[Marie- Theres Relin]]: Licia
*[[Gabriele Ferzetti]]: [[Gaio Calpurnio Pisone (console 41)|Pisone]]
*[[Massimo Girotti]]: [[Aulo Plauzio]]
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*[[Leopoldo Trieste]]: Chilone
*[[Olga Karlatos]]: [[Epicari]]
*[[Marko NikolicNikolić (attore)|Marko Nikolić]]: [[Gaio Ofonio Tigellino|Tigellino]]
*[[Françoise Fabian]]: [[Pomponia Grecina]]
*[[Georges Wilson]]: Pedanio
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*[[Pino Locchi]]: Petronio
*[[Vittoria Febbi]]: Poppea
*[[Roberto Chevalier]]: Marco VicinioVinicio
*[[Emanuela Rossi]]: Licia
*[[Ferruccio Amendola]]: Chilone
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==Episodio 2==
*'''Petronio''': Poter disporre totalmente di una donna [[Amore|amata]] non è sopportabile per un uomo che abbia un minimo di sensibilità. Poter fare di qualcuno quello che si vuole sembra il massimo della libertà, ma invece c'è quasi qualcosa... qualcosa che... qualcosa di minaccioso in tutto questo.<br>'''Eunice''': Se una donna ama un uomo, fa tutto quello che lui vuole. <br>'''Petronio''': Forse l'amore ha bisogno di limiti. Bisogna che qualcosa ti sfugga sempre, per poterla cercare. O forse no. Appena provi a spiegarlo, l'amore diventa un sentimento banale.
 
==Episodio 3==
*Ho scoperto che la [[paura]] è la forma di [[tortura]] più efficace. ('''Petronio''')
 
==Citazioni su ''Quo vadis?''==
*La sceneggiatura [...] punta su 2 linee narrative: 1) l'amore tra Licia ([[Marie Theres Relin|T. Relin]]) e Marco Vinicio ([[Francesco Quinn|F. Quinn]]) cioè la trascendenza, l'epifania di un mondo nuovo e la cristianità; 2) il rapporto tra Nerone ([[Klaus Maria Brandauer|K.M. Brandauer]]) e Caio Petronio ([[Frederic Forrest|F. Forrest]]), cioè la romanità, la decadenza e la coscienza della decadenza. È la 2ª componente "laica" che, senza schiacciarla, prevale sulla prima "religiosa" e che si risolve in una moderna riflessione sulla nozione di crisi di cui Petronio è l'intellettuale lucido e Nerone l'artista nevrotico. Ma il rapporto tra i 2 personaggi può essere letto anche come quello tra un attore fallito (Nerone) e un autore realizzato (Petronio). Brandauer e Forrest li hanno resi in modo magistrale. Funzionali alle intenzioni di [[Franco Rossi (regista)|Rossi]] e dei suoi sceneggiatori sono le scene di [[Luciano Ricceri]], i costumi di [[Jost Jacob]] (le une e gli altri lontani dal Kitsch e dagli stereotipi dei colossi hollywoodiani) e la fotografia di [[Luigi Kuveiller]]. (''[[il Morandini]]'')
 
==Altri progetti==