Luciano Ligabue: differenze tra le versioni
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*C'è una canzone mia, che si chiama ''Leggero'', che è una vera e propria dichiarazione di intenti. ''Leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone''. Quello lì è un obiettivo che mi prefiggo da tanto tempo e che ad un certo punto, cantandolo, me lo ricordo.<ref name=Fazio>Dall'intervista di Fabio Fazio a ''Che tempo che fa'', 25 maggio 2008.</ref>
*C'è una prima fase {{NDR|del [[successo]]}} in cui ovviamente, quando sei ancora un outsider, sei una promessa e in genere riscuoti simpatia; poi quando hai successo ed è un successo che arriva dal niente, piaci a quasi tutti. Dopo, cambia. Dopo, qualsiasi cosa io facessi, c'era sempre una parte di gente che diceva: a) non è più quello di una volta, oppure b) sempre la stessa roba.<ref name=Fazio/>
*''Ci sono suicidi da mezzo minuto | e altri che sono bengala d'aiuto | conosco qualcuno suicida da anni | deciso nel tempo deciso nei panni | conosco qualcuno che è già seppellito | continua a morire non ha ancora finito | modello di molti nebbianti | qua attorno morenti | a passeggio giorno per giorno.''
*Dai diciassette anni in poi, gli spettacoli di [[Giorgio Gaber|Gaber]] quando non li ho visti a teatro li ho recuperati su disco. Tutti. Però andarlo a vedere era un'esperienza fulminante: che performer era... Metteva tutto se stesso sul palco. Aveva una voce anomala, con un registro fra baritono e basso e poca estensione: ma la sapeva usare in modo perfetto, espressivo. Quindi, cantante perfetto, attore consumato... Impossibile non restare colpiti da Gaber. [...] Io sono definito un "rockettaro". Ma per "Qualcuno era comunista" ho pianto. Sono andato nel camerino a ringraziarlo.<ref>Citato in ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008, pp. 83-84. ISBN 978-88-7496-754-4</ref>
*''Di lui alcuni hanno detto che fosse uno stronzo colossale. Altri al contrario hanno detto che fosse uno dei più grandi geni mai esistiti. Come al solito la verità la sapeva soltanto lui, solo che non ce la può più raccontare perché se n'è andato. Solo che quelli come lui non se ne vanno per sempre: rimangono incastrati in qualche pellicola, in qualche pezzo della nostra anima, in qualche parte della nostra vita, perché, perché [[Marlon Brando]] è sempre lui!''.
*Il [[rock]] deve essere suonato al volume che serve.
*La sensazione che ho sempre avuto su [[Bruce Springsteen]] è che, consapevole della fortuna del proprio talento, abbia sempre lavorato tantissimo per dimostrare (o dimostrarsi) di meritarselo. Questo è uno dei motivi per cui lo ammiro. Si è preso un impegno con chi lo segue: dare ogni volta niente di meno del suo meglio. È un impegno che ha sempre mantenuto.
*Nelle prime interviste, come qualsiasi rocker che vuole sboroneggiare, dicevo: non mi vedo a cinquant'anni a fare questo, adesso non solo mi ci vedo, ma guardo con attenzione gli [[The Rolling Stones|Stones]]. Ci sto ancora bene sul palco a "ballare sul mondo".
*Questo Paese non è di chi lo governa, ma di chi ci abita.
*Sono proprio i "limiti" della canzone a fare da garanti per la presenza dell'[[emozione]].
{{intestazione|''Intervista a Ligabue'', di Andrea Raimondo, ''Raro!'', n. 223, luglio-agosto 2010}}
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