Ugo La Malfa: differenze tra le versioni

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*Quando si parla per l'Italia di [[repubblica presidenziale]], si postula – lo si voglia o no – qualcosa che presuppone uno sfaldamento totale del tessuto politico-istituzionale uscito dalla Resistenza (e ci si pone quindi su un terreno obbiettivamente eversivo, anche se il proposito può essere diverso), accompagnato da una simultanea e rapida maturazione di forze politiche alternative, capaci di prendere il posto di quelle sconfitte. (p. 127)
*La repubblica italiana, nata dalla Resistenza, è stata creata con alcune caratteristiche istituzionali essenziali, che costituiscono altrettante conquiste storiche rispetto non solo all'autoritarismo fascista, ma allo stesso ordinamento dello stato liberale postfascista. (p. 128)
*È divenuta particolarmente allarmante per l'opinione pubblica la questione del come si finanziano i partiti; si parla di essa come del vero cancro del nostro sistema democratico, la fonte di maggior parte delle degenerazioni. Si tratta innegabilmente di un problema grave e urgente, ma è dubbio che esso possa trovare soluzione con la sola legge sul [[Finanziamento pubblico ai partiti|finanziamento pubblico dei partiti]], sebbene anche questa sia necessaria, come per i primi i repubblicani hanno sostenuto negli anni passati. (p. 135)
*Il ruolo e il prestigio della Corte costituzionale devono essere difesi e rafforzati come una delle massime garanzie del sistema. Questo accenno alla Corte induce a qualche riflessione anche sui problemi della magistratura, che sono, come è noto, molti e gravi. (p. 158)
*È deplorevole innanzi tutto la fioritura di correntismo politico e partitico all'interno del corpo giudiziario. Non si intende con ciò prospettare una limitazione dei diritti politici dei giudici, né forzare questi a una mitica ''apoliticità'': si tratta solo di chiarimenti al loro primo dovere, che è quello di aver sempre presente la costituzione della repubblica e le sue disposizioni precettive e di principio. (p. 158)