Piero Guccione: differenze tra le versioni

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*Da alcuni anni ormai sono un'ammiratrice dell'itinerario bello, complesso di Piero Guccione. Un'arte di vasta e raffinata ambizione, ricca di un'intensità di visione personale propria della tradizione modernista. Ciò che ne fa un artista totalmente modernista è che la sua opera non propone un rapporto trasgressivo con la pittura stessa. E ciò che non rende il suo lavoro tipicamente contemporaneo è l'essenza di una distanza ironica dal modo in cui la pittura incarna il pensare o suscita il sentire. Guccione non si volge al passato come a qualcosa da annullare o meglio (come si dice oggi) di cui appropriarsi. Né intende, con l'arte, sferrare ancora un attacco alle capacità di empatia dello spettatore. [...] I quadri di Guccione belli, solenni, appassionati hanno un vigore contemplativo che rende difficile considerarli semplicemente rilevanti. Quando saranno concluse tutte le rassegne, costruite le scuole, ratificate le clamorose transazioni di influenza, queste opere continueranno a parlare nel loro registro necessario d interiorità, di singolarità di amore per la pittura stessa. ([[Susan Sontag]])
*E dunque la parola "astrologare", "strologare", può avere il senso proprio di scrutare e studiare gli astri, di indovinarne le leggi e quello, più abusato e comune, di indovinare negli astri – come in un sogno immenso – il destino degli uomini. In questo duplice senso, così cogliendone l'essenza, possiamo dire che Piero Guccione ha "astrologato" immagini dal ''Gattopardo'': come dalla volta notturna che don Fabrizio contempla e che una di queste immagini rende con misteriosa e ineffabile profondità. Ed è da dire che nella storia del libro illustrato, delle interpretazioni in immagini di opere letterarie, non molti esempi abbiamo di così stretta congenialità, di così immediata e sottile affinità, paragonabili a questo incontro del siciliano Guccione col romanzo del siciliano [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Tomasi]]: onirico incontro su una irredimibile realtà. ([[Leonardo Sciascia]])
*Eppure Guccione ci indica come nello stesso oggetto che noi sorvoliamo con sguardo distratto risieda l'infinito. E quell'oggetto ne manda indiscutibilmente i bagliori, ne trattiene il battito riparato e segreto. ([[Marco Goldin]])
*La strada che Piero Guccione ha intrapreso ormai da lunghi anni è difficile, impervia e affascinante a un tempo: costeggia, tanto spesso sconfinando, l'infinito. Il sogno che ha silenziosamente colto e indirizzato molte vite, oggi egli ce lo indica come fine di un'altra vita, la sua. ([[Marco Goldin]])
*Per Guccione la pittura sembra essersi assunta il compito di restituire una presenza lirica, intensificata, dell'immagine di taglio e riscontro quotidiani. Di costruire dunque un succedersi di visioni tipiche, sempre assolute, pur nella loro quasi precarietà e occasionalità appunto di taglio e di circostanza, che tuttavia mirano in realtà a consegnarsi, diversamente fissate nella dimensione lirica, in una sorta di assoluto. In fondo Guccione tenta di istituire una possibilità di assolutezza lirica entro la dimensione del presente dato come tale, sul suo fondamento d'esistenza. Esattamente, si potrebbe dire, come possibilità di istituire l'effimero per eterno, a patto di saper vivere entro l'effimero e l'episodico una totalità e assolutezza di valori del sentimento e dei sensi. Ci evoca dunque fantasmi di un assoluto vivibile presente. E la sua grafica partecipa intensamente di questa condizione, direi la sviluppa nella pratica appunto di possibilità specifiche ai “mezzi” utilizzati. ([[Enrico Crispolti]])
*Nell'arte del Novecento, le bottiglie non possono che essere quelle di [[Giorgio Morandi]]. Il mare di questo secolo, invece, è quello che Piero Guccione instancabilmente dipinge a Sampieri in Sicilia. E se nelle bottiglie morandiane non si deve indovinare il liquido, nel mare guccioniano non si va in cerca di pesci. È l'uomo, infatti, il nucleo segreto di entrambi gli artisti. È un geometrico e, al contempo, lirico interrogarsi sul destino dell'uomo contemporaneo ad un'ora precisa, in un luogo preciso e con un preciso stato d'animo. ([[Flora Graiff]])