Ettore Cantoni: differenze tra le versioni

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*Iddio, ch'è perfetto, ama i grandi cimenti, le lotte contro gli uragani e le fiere; e perciò protegge gli [[uomo e natura|uomini che stanno nella natura]] e fa che il loro eroismo finisca sempre per trionfare, mentre non può che allontanar disgustato il suo sguardo dagli uomini che se ne stanno nella civiltà, dove non si combatte nessuna cruenta battaglia e si vive una vita grama, fatta di piccoli e noiosi doveri, sotto l'egida di un infrollito stuolo di femmine. (cap. IV, p. 75)
*Avevano tanta esperienza della vita da conoscere quanto importi ispirare alle [[massa|masse]] reverenza e prestigio e quanto tale scopo s'ottenga più con mezzucci puerili che non con l'effettiva grandezza. La genialità vera va posta nell'elaborazione dei piani grandiosi che il capo coordina in solitudine e non dev'esser data in pasto alla folla, che d'ogni cosa non comprende se non l'esteriorità più grossa ed immediata. (cap. VIII, p. 139)
*– Anzitutto devi rinnovare il [[giuramenti dai libri|giuramento]] di rimaner fedele alla nostra causa qualunque cosa accada e d'impostare le lettere che noi t'invieremo, chiudendole in buste che porteranno il solo timbro di città e bruciando con cura le buste originali.<br>– Senza conservarne i francobolli, per quanto rari! – aggiunse Renato.<br>– Giura!<br>– Giuro parola d'onore.<br>– Non basta. Giura ''sbi!''<br>– Giuro ''sbi!'' – fece Pierino compunto, con la mano stesa.<br>Questa {{sic|formola}}, che nella loro lingua significava «il grande giuramento», sostituiva legittimamente i soliti giuramenti, i quali per essere basati sulla fede religiosa o su convenzioni mondane possono essere traditi senza eccessivi rimorsi da chi quei sentimenti o quelle credenze non condivida: un giuramento fatto sopra un feticcio degli ottentotti, chi lo prenderebbe sul serio? (cap. XV, p. 292)
 
==Bibliografia==