Ettore Cantoni: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Perché bisogna sapere che [[Gli uomini si dividono in due categorie|il mondo si divide in due categorie]]: i grandi e i piccoli, tra cui ferve diuturnamente una lotta accanita: tragica ed ìmpari lotta fra il male e il bene, fra i grandi forti, ricchi, prepotenti ed i piccoli che per il duro combattimento non sono armati che di una tenace e disperata volontà di vivere e anche, perché non dirlo?, di un'intelligenza più robusta e svelta. Sì, i piccoli sono più intelligenti, perché son essi che rinnovelleranno il mondo; mentre i grandi noi li vediamo beati nella loro ignavia, conservatori d'ogni più vetusto ordinamento, intenti solo ad angariare i loro nemici sotto il manto ipocrita dell'affetto e a nascondere in strani, spesso notturni conciliaboli i loro innominabili misteri. Ànno fini diversi, ànno armi occulte, ànno un cifrario per i segni convenzionali, per cui, anche senza far mostra, s'intendon fra di loro; sanno molte cose paurose che dovrebbero pur dire e che non dicono; – anzi s'industriano a renderle ancora più paurose per la cura gelosa che si danno di non tradirsi mai, nemmeno per isbaglio. (cap. I, p. 4)
*Iddio, ch'è perfetto, ama i grandi cimenti, le lotte contro gli uragani e le fiere; e perciò protegge gli [[uomo e natura|uomini che stanno nella natura]] e fa che il loro eroismo finisca sempre per trionfare, mentre non può che allontanar disgustato il suo sguardo dagli uomini che se ne stanno nella civiltà, dove non si combatte nessuna cruenta battaglia e si vive una vita grama, fatta di piccoli e noiosi doveri, sotto l'egida di un infrollito stuolo di femmine. (cap. IV, p. 75)
*Avevano tanta esperienza della vita da conoscere quanto importi ispirare alle [[massa|masse]] reverenza e prestigio e quanto tale scopo s'ottenga più con mezzucci puerili che non con l'effettiva grandezza. La genialità vera va posta nell'elaborazione dei piani grandiosi che il capo coordina in solitudine e non dev'esser data in pasto alla folla, che d'ogni cosa non comprende se non l'esteriorità più grossa ed immediata. (cap. VIII, p. 139)
 
==Bibliografia==