Alessandro Tassoni: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Venere}} ''Lascia Gaeta, e su per l'onda corre | tanto ch'arriva a [[Procida]] e la rade, | indi giugne a [[Pozzuoli|Puzzòlo]], e via trascorre, | Puzzòlo che di solfo ha le contrade | quindi s'andava in Nisida a raccorre, | e a [[Napoli]] scopría l'alta beltade: | onde dal porto suo parea inchinare | la Regina del mar, la Dea del mare.'' <ref>Libro X, [https://www.liberliber.it/mediateca/libri/t/tassoni/la_secchia_rapita/pdf/la_sec_p.pdf p. 152]</ref>
*''[[Modena]] è una città di [[Lombardia]], | Che nel pantan mezza sepolta siede, | Ove si suol sm... da capo a piede | Chi s'imbatte a passar per quella via''. (citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 317)
 
== Le ''Filippiche'' ==
* Non durano, insomma, in Italia perché sieno migliori de' Francesi, ma perché sanno meglio occultare le loro passioni e i disegni loro: pagano la nobiltà italiana per poterla meglio strapazzare e schernire; stipendiano i forestieri per aver piede negli altrui stati; avari e rapaci, se il suddito è ricco; insolenti, s'egli è povero; insaziabili in guisa che non basta loro né l'oriente né l'occidente; infestano e sconvolgono tutta la terra cercando miniere d'oro; corseggiano tutti i mari, tutte le isole mettono a sacco. Indarno si cerca mitigare la loro superbia con l'umiltà: le rapine chiamano proveccio, la tirannide ragion di stato; e saccheggiate e disertate che hanno le province, dicono di averle tranquillate e pacificate.
 
==Note==