Galileo Galilei: differenze tra le versioni

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*Assolto Galileo, con tanto di richiesta di "perdono" all'umanità, Giovanni Paolo II personalmente osserva che l'unico torto dello scienziato pisano (perché un torto gli si doveva pure riconoscere) è stato di aver rifiutato il suggerimento del cardinale Bellarmino di presentare come un'ipotesi il sistema copernicano; che è un modo indiretto di salvare la figura stessa del santo porporato. ([[Claudio Rendina]])
*''Chi è costui che d'alti pensier pieno | Tanta filosofia porta nel volto? | È il divin Galileo, che primo infranse | L'idolo antico, e con periglio trasse | A la nativa libertà le menti; | Novi occhi pose in fronte a l'uomo, Giove |Cinse di stelle; e fatta accusa al Sole | Di corruttibil tempra, il locò poi, | Alto compenso, sopra immobil trono'' ([[Lorenzo Mascheroni]])
*Come Archimede tra i grandi uomini dell'antichità è forse il più degno di esser posto vicino ad Omero, cosi il Galileo lo è di sedere appresso l'Ariosto. ([[Angelo Fabroni]])
*E nella eccelsa carriera, dappertutto, ed alla testa di tutti si mostra il Galileo; spirito che più che a decoro della sua patria e del suo secolo parve nato a lume ed a stupore dell'universo. Ch'egli pensò e previdde come [[Bacone]], ma con alacrità inoltrossi pel sentiero che quegli aveva soltanto additato; dubitò come [[Cartesio]], ma alle opinioni rivocate in dubbio non sostituì come quello vane chimere e sognate ipotesi; osservò e scoprì come [[Isaac Newton|Newton]] ; ma la progressione dei tempi riservò al filosofo inglese il vanto di dare il suo nome al grande sistema per cui l'italiano aveva in gran parte approntato i materiali. Imperciocché dopo avere in terra stabilite le leggi della caduta dei gravi, delle velocità, delle resistenze, delle percosse, e dopo aver per così dire valutati i corpi in numero, peso e misura, colla pupilla armata del telescopio da lui forse inventato e certamente perfezionato speculò arditamente nel cielo, ed ivi con invitta forza stabilì l'impero del sole ed il nostro mondo gli rese soggetto, vide valli e monti nella luna, vide di nuove stelle risplendere il firmamento, e Giove che prima per solitaria via moveva deserto fornì d'astri seguaci, ed il vaghissimo volto di Venere a seconda dei tempi e delle vicende fece che in vari aspetti ai cupid'occhi si mostrasse: felice! chè le opere ed i trovati mostrarono quanto in lui vi fosse di divino, le sole sventure quanto di mortale! ([[Girolamo Venanzio]])
*E però ci sembra che il dramma di Galileo guadagni più alta e nobile luce se viene interpretato non come il dramma dell'individuo di genio che cozza contro difficoltà d'ambiente, ma piuttosto come dramma della coscienza cattolica, che di fronte a sì importante svolta tarda fatalmente a prender coscienza dei nuovi valori e del loro significato. Galileo tenta l'instaurazione del nuovo metodo e della nuova visione dell'universo nell'interno della dottrina cattolica e non contro di essa. In certo senso il grande scienziato è della schiera dei riformatori, e se fallì nello scopo si spiega con la dimensione della riforma, alla cui vastità la durata della vita d'un solo uomo fu breve. Ma non fallì la scienza, che nel 1728 (vale a dire un secolo dopo la pubblicazione del ''Dialogo sopra i due massimi sistemi'', allorché l'astronomo reale di Greenwich, [[James Bradley]], con la scoperta del fenomeno celeste della irradiazione della luce, poté offrire la prova indiscutibile, non trovata dal Galilei, dell'eliocentrismo), finalmente riuscì a persuadere la Chiesa cattolica a ritirare il ''Dialogo'' dalla lista dei libri messi all'Indice. Era la chiarificazione d'un equivoco, non la rivincita d'un avversario inesistente. ([[Ugo Maria Palanza]])