Federico Bernardeschi: differenze tra le versioni

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[[File:Federico Bernardeschi 2 (cropped).jpg|thumb|Federico Bernardeschi (2014)]]
 
'''Federico Bernardeschi''' (1994 – vivente), calciatore italiano.
 
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*Un [[pandemia di COVID-19 del 2019-2020|virus]] sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l'altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l'ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo.<br>Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre.<br>Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall'istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto.<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/B9XKxBhqlyQ/ post] sul profilo ufficiale Instagram, 6 marzo 2020.</ref>
 
{{Intestazione2Int2|''Confessioni di Federico Bernardeschi''|Intervista di Fabrizio Salvio, ''SportWeek'', nº 41 (757), 31 ottobre 2015.}}
*A me [[Audrey Hepburn]] piace parecchio. [...] L'ho sempre immaginata come una persona di grande fantasia. Una ragazza pulita, ma di personalità.
*{{NDR|«La giocata che le riesce meglio?»}} Il [[dribbling]]. A destra o a sinistra, verso l'interno o l'esterno del campo. Un dribbling senza troppe finte: uno scarto secco e via. Perché ciò che conta, una volta che hai messo a sedere l'avversario, è che tu sei uno in più e loro uno in meno.
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*{{NDR|«È vero che ha l'ossessione di [[Cristiano Ronaldo]]?»}} Ossessione è una parola grossa... Mi piace più di [[Lionel Messi|Messi]], questo sì. [...] Messi è Messi, per carità. È nato così, nessuno gli ha insegnato niente, anzi è lui che insegna a noi. Ronaldo si è fatto col tempo, è un maniaco della perfezione, ogni giorno chiede di più a se stesso: mi ci riconosco.
 
{{Intestazione2Int2|''[http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/fiorentina/2017/01/14/news/federico_bernardeschi_sono_un_predestinato_ma_rispetto_le_regole_e_non_spreco_il_talento_-156014679/ Federico Bernardeschi: "Sono un predestinato ma rispetto le regole e non spreco il talento"]''|Dall'intervistaIntervista di Benedetto Ferrara, ''Repubblica.it'', 14 gennaio 2017.}}
*Già le [[Donna|donne]] sono avanti rispetto a noi [[Uomo|uomini]], se poi ti innamori di una ragazza più grande devi darti una mossa, altrimenti resti indietro.
*{{NDR|«[[Roberto Baggio]] ha detto che Bernardeschi è un grande talento»}} Non ci volevo credere. Lui, il calciatore italiano più forte di sempre che parla di me. Roba da matti.
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*Venire da una famiglia operaia ti obbliga a rispettare le regole del sacrificio. Non avere talento può sembrare triste, ma averlo e sprecarlo lo è molto di più.
 
{{Intestazione2Int2|''[https://www.theplayerstribune.com/en-us/articles/federico-bernardeschi-juventus The White Line]''|Da ''Theplayerstribune.com'', 18 gennaio 2019.}}
*Quando avevo 16 anni, stavo per passare alla Fiorentina. [...] Ma durante un controllo di ''routine'' il medico ha scoperto che c'era qualcosa che non andava. [...] "Federico, sembra che ci sia un problema. [...] Hai il cuore allargato. [...] È possibile che tu non sia in grado di continuare la tua carriera". [...] Non potevo crederci. Mi sono rifiutato di sentirlo. [...] "Abbiamo bisogno di monitorarlo da vicino nelle prossime settimane", ha detto il medico. "E nel frattempo, non potrai giocare a calcio per 6 mesi". Sapevo di essere in una fase critica della mia carriera. [...] È stata una giornata terribile, terribile. Vivevo da solo a Firenze, a 16 anni, e non avevo niente da fare. [...] Ho cercato di tenermi occupato, ma sono stati i 6 mesi più difficili della mia vita. Il tempo passava. Innumerevoli visite di controllo, visite specialistiche e riunioni, e, alla fine, con qualche cambiamento nella dieta e con un farmaco, tutto si è risolto. [...] Quando si affronta una cosa del genere penso che, in un certo senso, sia impossibile non cambiare. Sono diventato più consapevole di quanto possa risultare fragile l'uomo, e di quanto ero e sono fortunato a essere nella posizione in cui mi trovo.
*{{NDR|Sugli inizi}} A 8 anni giocavo nel Ponzano, una squadra giovanile di Empoli, a circa 70 miglia da casa. Mia madre veniva a prendermi a scuola ogni giorno alle 15:15, 45 minuti prima della fine delle lezioni. Mi dava un contenitore con della pasta riscaldata, buonissima. Quindi andavamo verso sud, lungo il Mar Ligure, nella nostra Opel Vectra grigia. Dopo circa 40 minuti, arrivati a Pisa, ci dirigevamo ad est verso Empoli. Ci voleva un'altra mezz'ora prima di arrivare, di solito ero sempre un po' in ritardo. Mi allacciavo gli scarpini in macchina, la mamma accostava a malapena, e mi fiondavo in campo. Due ore dopo, finito l'allenamento, tornavamo a casa, dove non sarei andato a letto prima delle 22:30. Sarei stato di nuovo in piedi alle 08:00 per rifare tutto daccapo. Abbiamo fatto questo per 4 giorni a settimana, per anni. È stato difficile, ma ne è valsa la pena.