Plutarco: differenze tra le versioni

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*Ma la [[Pesca (attività)|pesca]] con l'amo e le reti, per qualsiasi tipo di pesce, è chiaramente un colpevole atto di ghiottoneria e avidità da parte di chi desidera mangiare pesce; rappresenta inoltre un intorbidire le acque del mare, e un penetrare nelle sue profondità senza una buona ragione. [...] Infatti non soltanto tra gli [[Antico Egitto|Egizi]] e i Siriani, ma anche tra gli Elleni c'era un elemento di santità nell'astenersi dal mangiare pesce. Con l'aiuto della giustizia, penso che dovremmo respingere con orrore il lusso inutile del mangiare pesce.<ref>Da ''Dialoghi a tavola''; citato in Rynn Berry, ''Da Buddha ai Beatles: la vita e le ricette inedite dei grandi vegetariani della storia'', traduzione di Annamaria Pietrobono, Gruppo Futura – Jackson Libri, Bresso, 1996, p. 79. ISBN 88-256-1108-0</ref>
*Perché le [[lupo|lupe]] in un determinato periodo dell'anno partoriscono tutte nel giro di dodici giorni? [[Antipatro di Tarso|Antipatro]], nel suo libro ''Sugli animali'', asserisce che le lupe espellono i nati quando gli [[quercia|alberi che producono ghiande]] gettano a terra i loro fiori. Una volta che le lupe li assaggiano, il loro utero si schiude. Quando invece non c'è abbondanza di questi fiori, il feto – a detta di Antipatro – muore dentro il ventre della lupa e non può venire alla luce. È per questo motivo che le regioni che non sono ricche di ghiande e di querce non sono infestate dai lupi.<ref>Da ''Aetia physica'', 38; in ''Frammenti sugli animali'', p. 164.</ref>
*Sovente avviene che gli [[Amico e nemico|amici]] nostri sono malati e muoiono, e noi prolungando le visite, o dispregiandoli nol sappiamo; ma de' [[Amico e nemico|nemici]] nostri andiamo curiosamente investigando infino a' sogni.<ref>Da ''Come si potria trar giovamento da' nimici'', in ''Opuscoli'', vol. I, p. 248.</ref>.
 
==''Iside e Osiride''==