Curzio Malaparte: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+incipit
Riga 24:
*Per molto tempo almeno, vedremo continuarsi nell'antifascismo, adattandosi alle circostanze nuove, molti dei metodi e della mentalità fascista. Si farà dell'antifascismo di natura fascista. (da ''Malaparte: 1950-1951'', a cura di Edda Ronchi Suckert, Ponte alla Grazie, Milano, 1994, p. 422)
*{{NDR|Mussolini}} Stringeva nella mano una rosa color carne. Mussolini ha sempre una rosa stretta con delicatezza nel pugno. [...] Quel gesto all'[[Oscar Wilde]], quel gesto, in un certo senso, [[George Gordon Byron|byroniano]], quel gesto decadente, mi mise a disagio. Egli non sa il valore, il senso di quel suo gesto, di quella sua rosa. Il giorno in cui egli sarà fucilato, io vorrei esser presente per mettergli una rosa nella mano rattrappita. Non per insultarlo, per mancargli di rispetto: no. Non mi piace mancar di rispetto ai morti. (da ''Diario di uno straniero a Parigi'')
*Tutti debbono obbedire, anche [[Benito Mussolini|Mussolini]], al monito del [[fascismo]] integrale.<ref>Curzio Suckert. ''Il fascismo contro Mussolini?'', in ''La Conquista dello Stato'', I (21 dicembre 1924), n. 16, p. 1.</ref>
*Tutti gli scrittori sono stati fascisti, nella qual cosa non vi è nulla di male. Ma perché oggi pretendono di farsi passare antifascisti, per martiri della libertà, per vittime della tirannia? Nessuno di loro, dico nessuno, ha mai avuto un solo gesto di ribellione contro il fascismo, mai. Tutti hanno piegato la schiena, con infinita ipocrisia, leccando le scarpe a Mussolini e al fascismo. E i loro romanzi erano pure esercitazioni retoriche, senza l'ombra di coraggio e di indipendenza morale e intellettuale. Oggi […] scrivono romanzi antifascisti come ieri scrivevano romanzi fascisti; tutti, compreso Alberto Moravia, che gli stessi comunisti (quando Moravia non filtrava ancora col comunismo) definivano uno scrittore borghese, e perciò fascista. L'attuale romanzo italiano rispecchia l'attuale conformismo anti-fascista del popolo italiano, come ieri rispecchiava il conformismo fascista e […] rivela lo sforzo degli scrittori di conquistarsi una libertà formale e contenutistica in contrasto col loro inguaribile conformismo personale morale e intellettuale. (Citato in [http://www.loccidentale.it/node/76147 ''Non è con l'omertà intellettuale che riscopriremo Curzio Malaparte. Intervista a Luigi Martellini di Luca Meneghel''], in ''l'Occidentale'', 2 agosto 2009)