Francesco Domenico Guerrazzi: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Francesco Domenico Guerrazzi==
*Guerrazzi fornito d'ingegno eminentemente pratico, dell'ingegno che guarda le idee dal lato dell'applicazione, spregiava le teoriche filosofiche intorno all'umana perfettibilità; discepolo di {{sic|Macchiavelli}} e di Byron, adorava la potenza, e la voleva resa all'Italia senza sperare che l'acquisto della potenza sarebbe per lei cagione di felicità. ([[Giuseppe Montanelli]])
*Guerrazzi, mentre rintraccia studiosamente la vena della giovanile poesia, s'innamora lungo la via, aspra di triboli e di esperienza, dell'ira di [[Tacito]] e dello stile di [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]], e ridona di continuo all'[[Italia]] squarci di storia, pagine di eloquenza sublimi, opere ammirande, ma insufficienti, impotenti oserei dire a commovere, ad agitare, a suscitare la fede e l'entusiasmo, a dar battaglia, come un tempo l'''Assedio di Firenze'', al materialismo che ci impaluda, all'egoismo che ci infanga. ([[Giuseppe Guerzoni]])
*Quando Guerrazzi venne a Torino, mi richiese di presentarlo a [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]]; era cosa naturale, e Cavour desiderava egualmente di conoscerlo. Lo accompagnai, e li lasciai soli. Ritornato dopo il loro abboccamento da Cavour, questi mi disse subito: «Che occhi ha quel suo Guerrazzi!» Nello stesso giorno rividi Guerrazzi che appena vedutomi, esclamò: «Che occhi ho trovato in Cavour!» – Si erano misurati e giudicati sotto le stesse impressioni. ([[Michelangelo Castelli]])