Primo Levi: differenze tra le versioni

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*Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuta. C'è Auschwitz, quindi non può esserci [[Dio]]. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.
*Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti di rivolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice. (Da ''I sommersi e i salvati'')
*È dell'uomo operare in vista di un fine: la strage di Auschwitz, che ha distrutto una tradizione ed una civilitàciviltà, non ha giovato a nessuno. (da ''La Stampa'', 18 luglio 1959).
*Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri, ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione al campo avverso. (Dalla prefazione a J.Presser, ''La notte dei girondini'').
*Essi {{NDR|gli altri prigionieri di Auschwitz}} popolano la mia [[memoria]] della loro presenza senza volto e se potessi racchiudere in un'immagine tutto il [[male]] del nostro tempo, sceglierei questa immagine, che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia del pensiero.
*[I nazisti e i fascisti] hanno dimostrato per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell'uomo dopo millenni di vita civile, e questa è opera demoniaca. (da ''Torino'', XXXI, n.4, aprile 1955).
*Il sopravvivere senza aver rinunciato a nulla del proprio mondo morale, a meno di potenti e diretti interventi della fortuna, non è stato concesso che a pochissimi individui superiori, della stoffa dei martiri e dei santi. (da ''Se questo è un uomo'')
*In ogni gruppo umano esiste una vittima predestinata: uno che porta pena, che tutti deridono, su cui nascono dicerie insulse e malevole, su cui, con misteriosa concordia, tutti scaricanoiscaricano i loro mali umori e il loro desiderio di nuocere. (da ''La tregua'')
*[I]n questa nostra epoca fragorosa e cartacea, piena di propaganda aperta e di suggestioni occulte, di retorica macchinale, di compromessi, di scandali e di stanchezza, la voce della verità, anziché perdersi, acquista un timbro nuovo, un risalto più nitido. (da ''Giornale dei genitori'', II, n. 15, gennaio 1960).
*In realtà, e nonostante alcune contrarie apparenze, il disconoscimento, il vilipendio del valore morale del lavoro era ed è essenziale al mito fascista in tutte le sue forme. Sotto ogni militarismo, colonialismo, corporativismo sta la volontà precisa, da parte di una classe, di sfruttare il lavoro altrui, e ad un tempo di negargli ogni valore umano. [...] Allo stesso scopo tende l'esaltazione della violenza, essa pure essenziale al fascismo: il manganello, che presto assurge a valore simbolico, è lo strumento con cui si stimolano al lavoro gli animali da soma e da traino. (da ''Triangolo rosso'', Aned, novembre 1959).
*[[Franz Kafka|Kafka]] comprende il mondo (il suo e anche meglio il nostro di oggi) con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa. (citato in Franz Kafka, ''Il castello'', a cura di Giulio Schiavoni, traduzione di Elena Franchetti, Rizzoli, 2005, quarta di copertina)
*L'uomo è per natura gregario. Ricerca più o meno consapevolmente la vicinanza non già del suo prossimo generico, ma solo di chi condivide le sue convinzioni più profonde (o la sua mancanza di tali convinzioni). (da ''La tregua'')
*La maggior parte tra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le città italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista costretta all'antisemitismo dalle leggi razziali di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalità del popolo italiano. (Testo pubblicato per l'inaugurazoneinaugurazione del memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di concentramento nazisti. Fascicolo edito a cura dell'Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi di concentramento nazisti, aprile 1980)
*La vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa. (Da ''I sommersi e i salvati'')
*Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco.
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*Poiché anche la Natura è conservatrice, portiamo nel coccige quanto resta di una coda scomparsa. (da "Il sistema periodico")
*Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. -Ma la guerra è finita,- obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi immaginare oggi. –Guerra è sempre,- rispose memorabilmente Mordo Nahum. (da "La tregua")
*Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista. (da ''Le immagini di "Olocausto"'', in ''Speciale del radiocorriereRadiocorriere TV'', Eri, maggio 1979).
*Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
*Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio [[lavoro]] (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla [[felicità]] sulla terra. Ma questa è una [[verità]] che non molti conoscono. (da ''La chiave a stella'')
*Tutti coloro che dimenticano il loro [[passato]], sono condannati a riviverlo.
*Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffernanosoffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche un'infelicità perfetta. (da ''Se questo è un uomo'')
 
== ''Se questo è un uomo'' ==
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==''Se questo è un uomo''==
===Incipit===
Voi che vivete sicuri<br>Nelle vosrevostre tiepide case,<br>Voi che trovate tornando a sera<br>Il cibo caldo e visi amici:<br>Considerate se questo è un uomo<br>Che lavora nel fango<br>Che non conosce pace<br>Che lotta per mezzo pane<br>Che muore per un sì o per un no.<br>Considerate se questa è una donna,<br>Senza capelli e senza nome<br>Senza più forza di ricordare<br>Vuoti gli occhi e freddo il grembo.<br>Come una rana d'inverno<br>Meditate che questo è stato:<br>Vi comando queste parole:<br>Scolpitele nel vostro cuore<br>Stando in casa andando per via,<br>Coricandovi alzandovi;<br>Ripetetele ai vostri figli.<br>O vi si sfaccia la casa,<br>La malattia vi impedisca,<br>I vostri nati toccano il viso da voi.
 
{{NDR|Primo Levi, ''Se questo è un uomo'', Giulio Einaudi Editore, 1976.}}