Johann Wolfgang von Goethe: differenze tra le versioni

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*« Molti che ti hanno dato<br>tanto, non li hai neppure ringraziati. »<br>Non mi ammalo per questo:<br>vivono nel mio cuore, i loro doni.
*La prepotenza,lo vedete bene,<br> non va bandita dal mondo;<br>mi piace conversare<br>con gli abili e i tiranni.
*« Dicci come si chiamano,<br> i tuoi nemici. » Meglio<br>non identifiocarliidentificarli:<br>ne passo già abbastanza,<br>per colpa loro, nella mia parrocchia.
*Ogni cosa a suo tempo! Un proverbio, di cui con l'avanzare degli anni s'impara sempre meglio ad apprezzare l'importanza; secondo il quale c'è un tempo per tacere e un tempo per parlare, e a parlare si risolve questa volta il poeta. Poiché se all'età giovanile convengono azione e attività, all'età più tarda s'addicono la riflessione e la comunicazione. Io ho mandato nel mondo senza prefazione gli scritti dei miei anni giovanili, senza indicare neppur minimamente quale fosse la loro intenzione: questo avveniva nella fiducia che il paese si sarebbe prima o poi giovato di quello che gli era offerto. E così parecchi miei lavori sortirono effetto immediato, altri, meno facili ed efficaci, dovettero attendere parecchi anni per essere apprezzati. Intanto anche questi anni sono trascorsi, e una seconda, una terza generazione mi risarcisce al doppio e al triplo delle scortesie che ebbi a sopportare dai miei contemporanei di una volta.<br>Ora però mi augurerei che nulla potesse impedire una prima buona impressione del presente libretto. Mi decido quindi a chiarire, a spiegare, a fornire indicazioni, nell'esclusiva intenzione di permettere una comprensione immediata ai lettori che hanno poca o nessuna dimestichezza con l'Oriente.