François-René de Chateaubriand: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 7:
*Io adotto come verità religiosa la verità cristiana, che non è [...] un circolo inflessibile, ma un circolo che si espande man mano che i lumi e la libertà si sviluppano. [...] La religione cristiana entra in una nuova era: come le istituzioni e i costumi, essa subisce la terza trasformazione. Essa cessa di essere politica, diviene filosofica, senza smettere di essere divina; il suo circolo flessibile si espande con i lumi e le libertà, mentre la croce segna per sempre il suo centro immobile.<ref>Da ''Etudes historiques'', in ''Oeuvres completès'', a cura di E. Biré, IX, Paris, pp. 70-75; citato in Marjorie Reeves, Warwick Gould, ''Gioacchino da Fiore e il mito dell'Evangelo eterno nella cultura europea'', Viella, 2000, p. 112.</ref>
*Mi piace nel [[gatto]] quel suo temperamento indipendente e quasi ingrato che fa sì che non s'affezioni a nessuno.<ref>Citato in Brigitte Bulard-Cordeau, ''Il piccolo libro dei gatti'', traduzione di Giovanni Zucca, Fabbri Editori, Milano, 2012, [http://books.google.it/books?id=NUPNAQAAQBAJ&pg=PT41 p. 41]. ISBN 978-88-58-66237-3</ref>
*{{NDR|[[Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] negoziatore di trattati}} Quando Talleyrand non cospirecospira, traffica.<ref>Citato in [[Charles Augustin de Sainte-Beuve]], ''Saggio su Tallyrand di Sir Henry Litton Bulwer'', in ''Talleyrand ed altri saggi'', tradotti e presentati da Pietro Paolo Trompeo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1947, p. 90.</ref>
*Questo astro della notte, questo globo che si suppone sia finito e spopolato, passeggia le sue pallide solitudini sopra le solitudini di [[Roma]]; illumina strade senza abitanti, recinti, piazze, giardini dove non passa nessuno, monasteri dove non si sente più la voce dei cenobiti, chiostri deserti come i portici del Colosseo.<ref>Dal ''Viaggio in Italia'', citato in [[Pietro Citati]], ''L'armonia del mondo. {{small|Miti d'oggi}}'', Superpocket, su licenza RCS Libri, 1999, p. 114. ISBN 88-462-0122-1</ref>
*{{NDR|In occasione del giuramento di fedeltà prestato da [[Joseph Fouché|Fouché]], dinnanzi a [[Luigi XVIII di Francia]], dopo il secondo rientro a Parigi di quest'ultimo come re di Francia, alla presenza di [[Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]]}} Tutt'a un tratto, la porta si apre: entra silenziosamente il vizio appoggiato al braccio del crimine, il signor di Talleyrand che procede sostenuto dal signor Fouché; la visione infernale passa lentamente davanti a me, penetra nell'ufficio del re e dispare. Fouché veniva a giurare fede e rispetto al suo signore {{ndr|in qualità di nuovo Ministro di polizia}}: il fedele regicida, in ginocchio, mise le mani che fecero cadere la testa di [[Luigi XVI]] tra le mani del fratello del re martire; il vescovo apostata {{NDR|Talleyrand, neo Ministro degli esteri, vescovo di Autun dal 1788 al 1791}} garantì il giuramento.<ref>Citato in Pier Damiano Ori e Giobanni Prich, ''Talleyrand'', Rusconi, Milano, 1981, p. 166.</ref>
 
===Attribuite===