Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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*All'inizio, l'uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 270. ISBN 9788858014165</ref>
*Anche nel democratico più liberale si può nascondere una sfumatura di [[antisemitismo]]: egli è ostile all'ebreo nella misura in cui questi osa pensarsi, appunto, ebreo.<ref>Da ''Rèflexions sur la question juive'', 1946, ed. Gallimard, Parigi.</ref>
*{{NDR|L'opera di [[Albert Camus]]}} Ci offre la promessa di una letteratura classica, senza illusioni, ma piena di fiducia nella grandezza dell'umanità; dura, ma senza inutile violenza appassionata ma riservata... una letteratura che si sforza di descrivere la condizione metafisica dell'uomo pur partecipando pienamente ai movimenti della società.<ref>In ''Vogue'', 1945.</ref>
*''Cristo si è fermato a Eboli'', ''L'Orologio'', sono i momenti di un'autobiografia che non può svolgersi altrimenti che ricostruendo la storia della società italiana, dal fascismo ai primi anni del dopoguerra. [[Carlo Levi]] — qui è il centro della sua arte — non dipinge un quadro d'insieme di codesta società per poi, subito dopo, inserirvisi; non procede verso l'universale astratto. Nella sua opera il moto di universalizzazione è tutt'uno con l'approfondimento del concreto. Dai suoi inizi ci ha posto, sempre, contemporaneamente su due piani: quello della Storia e quello delle sue storie, specchiantisi l'uno nell'altro. Mi sia consentito affermare, in questa occasione, il mio totale consenso a un'arte dello scrivere cosí concepita. Io credo che, attualmente, non possiamo tentare nient'altro che collocare i nostri lettori in questa doppia prospettiva: di una vita che si singola-rizza, avida di gustare il sapore di tutte le altre vite, e di una universalità strutturata del vissuto che si totalizza soltanto nelle vite particolari. [...] Quella curiosità di cui poco fa ho parlato, e che ha fatto di lui lo scrittore di cui non possiamo mai dimenticarci, è nata dalla passione di vivere, che lo induce a cogliere come un valore, in se stesso e negli altri, ogni esperienza vissuta. In Levi tutto si accorda, tutto si tiene. Medico dapprima, poi scrittore e artista per una sola identica ragione: l'immenso rispetto per la vita. E questo stesso rispetto è all'origine del suo impegno politico, cosí come alla sorgente della sua arte.<ref>Da ''Galleria'', 3-6 (1967), pp. 259-60, a cura di Aldo Marcovecchio; citato in Carlo Levi, ''Cristo si è fermato a Eboli'', Einaudi, 1990, p. XII.</ref>
*Il [[lavoro]] migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.<ref>Da ''Le mani sporche''.</ref>