Genesi: differenze tra le versioni

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*Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni [[erba]] che produce [[seme]] e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro [[cibo]]. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. (1, 29 – 31)
*Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. (2, 2 – 3)
*Allora[...] allora il Signore Dio plasmò l'[[Uomo (genere)|uomo]] {{NDR|[[Adamo]]}} con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un [[Giardino dell'Eden|giardino di Eden]], a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama [...[Pison]]: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. (2, 7 – 12)
*Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti". (2, 715 – 17)
*Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo [[nome]]. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una [[donna]] {{NDR|[[Eva]]}} e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "''Questa volta essa | è carne dalla mia carne | e osso dalle mie ossa | perché dall'uomo è stata tolta''". Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua [[moglie]] e i due saranno una sola carne. (2, 18 – 24)
*Il [[serpente]] era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere [[nudità|nudi]]; intrecciarono foglie di [[fico]] e se ne fecero cinture. (3, 1 – 7)
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*Alla donna {{NDR|Dio}} disse: "''Moltiplicherò | i tuoi dolori e le tue gravidanze, | con dolore partorirai figli. | Verso tuo [[marito]] sarà il tuo istinto, | ma egli ti dominerà''". All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, ''maledetto sia il [[Terra|suolo]] per causa tua! | Con dolore ne trarrai il cibo | per tutti i giorni della tua vita. || Spine e cardi produrrà per te | e mangerai l'erba campestre. || Con il [[sudore]] del tuo volto mangerai il pane; | finché tornerai alla terra, | perché da essa sei stato tratto: | [[polvere]] tu sei e in polvere tornerai!''". (3, 16 – 19)
*L'uomo chiamò la moglie [[Eva]], perché essa fu la madre di tutti i viventi. (3, 20)
*Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i [[cherubino|cherubini]] e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. (3, 22 – 24)
*Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì [[Caino]] e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". (4, 1)
*Ora [[Caino e Abele|Abele]] era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il [[peccato]] è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". (4, 2 – 7)