Veda: differenze tra le versioni

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*'Aum Tat Sat' sono state tramandate come le tre parole che designano Brahman (Dio). Da questo potere furono creati all'inizio i brahmana (i conoscitori di Brahman), i Veda e i riti sacrificali (yajna). (''[[Bhagavadgītā]]'')
*Ci si può chiedere, alla fine: quale rilevanza può avere ciò che si legge nel Veda, visto che non ha più alcun legame con quella che è la vita corrente nella società secolare? Nessuna, si direbbe. Ma anche la meccanica quantistica non corrisponde in alcun modo alla vita corrente, mentre la fisica newtoniana ha finito per diventare il modello stesso del senso comune. E forse per questo si dovrà pensare che la meccanica quantistica sia irrilevante? Il Veda potrebbe essere assimilabile a una microfisica della mente più che ad altre categorie (pensiero arcaico o magico o selvaggio o altre formule del genere, ormai inerti). ([[Roberto Calasso]])
*Ciò che è contenuto nei libri della sapienza indiana (i Veda) non ci presenta l’originario aspetto della grande saggezza, quale era coltivata nei tempi antichi dei grandi maestri, ma ce ne dà soltanto un debole riflesso. Soltanto lo sguardo soprasensibile, rivolto al passato, può scorgere la sapienza originaria non scritta che si nasconde dietro quella scritta. ([[Rudolf Steiner]])
*È un dato di fatto che i ''Veda'' siano soltanto parzialmente integrati nelle tradizioni indiche successive, eppure proprio questo fatto conferisce loro una certa universalità, che va ben oltre le frontiere della cultura indica. Essi sono di origine aria, ma includono elementi innegabilmente non-arii; fatto, questo, controverso, che fa di questo sconcertante documento umano un imponente monumento di interazione interculturale, oltre che una manifestazione specifica della creatività umana. ([[Raimon Panikkar]])
*Gli antichi canti dei Veda, i grandi poemi del Mahâbhârata, del Ramâyana sono tutti tramati di mirabili fiabe, che forse, prima di assorgere alla maestà di poema, furono raccontate ai bambini. ([[Olga Visentini]])