Vladimir Nabokov: differenze tra le versioni

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Così, nessuno di noi due sarà vivo quando il lettore aprirà questo libro. Ma mentre il sangue pulsa ancora nella mano che uso per scrivere, tu sei parte della benedetta materia quanto lo sono io, e posso ancora parlarti da qui all'Alaska. Sii fedele al tuo Dick. Non lasciarti toccare dagli altri. Non parlare con gli sconosciuti. Spero che vorrai bene al tuo bambino. Spero che sarà un maschio. Spero che quel tuo marito ti tratti sempre bene, altrimenti il mio spettro si avventerà su di lui come fumo nero, come un gigante forsennato, e lo dilanierà nervo per nervo. E non ti commuovere per la morte di C.Q. Si doveva scegliere tra lui e H.H., e si doveva lasciar esistere H.H. per un altro paio di mesi almeno, in modo che egli potesse farti vivere nella coscienza delle generazioni successive. Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita.
 
===Citazioni sulsu testo''Lolita''===
*Dopo trentasei anni, rileggo ''Lolita'' [...] Trentasei anni sono moltissimi per un libro. Ma ''Lolita'' ha, come allora, un'abbagliante grandezza. Che respiro. Che forza romazesca. Che potere verbale. Che scintillante alterigia. Che gioco sovrano. Come accade sempre ai grandi libri, ''Lolita'' si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica. ([[Pietro Citati]], dalla quarta di copertina dell'edizione Adelphi)
*Lo scandalo di Lolita in realtà precede l’uscita del libro stesso. Nabokov non riusciva a pubblicarlo. Era già un romanziere affermato, anche se non aveva mai ottenuto le tirature che avrebbe fatto con Lolita, ma fu costretto a pubblicare il libro con una casa editrice abbastanza equivoca, che giocava appunto sulla possibile lettura morbosa del romanzo. ([[Stefano Bartezzaghi]])
*Lolita è, in gran parte del romanzo, un mistero. È come la lepre che fugge dietro al branco che la insegue. Noi lettori non riusciamo mai a catturarla davvero. È un personaggio ambiguo, enigmatico, proprio nella sua apparente sfrontatezza, le bugie che dice alla madre e poi il rapporto di sotterfugi che usa, prima per avvicinarsi ad Humbert Humbert, e poi per allontanarsene. Trame complicate di bugie che non vengono mai rivelate compiutamente al lettore. C’è uno scioglimento, quando Lolita lascia Humbert Humbert e insegue questo suo misterioso ammiratore e lì molte cose si viene a saperle, ma sembra attraverso gli occhi di Humbert Humbert e la possibilità che lui si sia ingannato. ([[Stefano Bartezzaghi]])
 
==''Parla, ricordo''==