Drago: differenze tra le versioni

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*– Il loro numero sta diminuendo per i cercatori di tesoro. Ma i draghi esistono. Quelli che la gente chiama ''draghi verdi'', come quello che abbiamo qui, sono i più comuni. I ''draghi rossi'' lo sono meno. Quelli neri sono i più rari.<br>– I ''draghi d'oro'' sono i più rari. (''[[The Witcher (serie televisiva)|The Witcher]]'')
*Il Valacco crede che l'eclisse sia un combattimento di dragoni cacciati dall'inferno, e giudicano, che facendo un gran rumore, tirando assai colpi d'archibugio, si possa impedire che il sole sia divorato da questi dragoni. ([[Giulio Ferrario]])
*L'uccisione del Drago è un tema che si ritrova nella mitologia della maggior parte dei popoli. In Grecia specialmente, dove abbondavano le leggende dedicate agli dei e agli eroi, non c'era quasi personaggio del mito che non avesse ucciso il suo drago; tra essi Eracle e Perseo, per non ricordare che i più famosi. In epoca cristiana sono stati i santi a compiere quest'impresa, come dimostrano la storia di san Giorgio e tutte quelle analoghe. Solo i nomi dei personaggi e le circostanze variano secondo i paesi e le leggende. Ma donde provengono tutti questi racconti? Poiché l'uccisione del Drago era un tema familiare nella mitologia sumerica sin dal III milleniomillennio a.C., è legittimo supporre che le leggende greche, al pari di quelle che si vedono ricomparire agli inizi del cristianesimo, siano nate a Sumer. ([[Samuel Noah Kramer]])
*La diffusione di miti con i draghi nelle leggende popolari di molte culture non è probabilmente casuale. L'implacabile, reciproca ostilità tra uomo e drago, esemplificata nella leggenda di S. Giorgio, è molto sentita in Occidente. (Nel terzo libro della ''Genesi'' Dio sancisce una rivalità eterna tra uomini e rettili.) Ma non si tratta di una peculiarità dell'Occidente: è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Ed è solo un caso che il verso fatto comunemente dall'uomo, per imporre il silenzio o per attirare l'attenzione, assomigli in modo così singolare al sibilo di un rettile? Può darsi che i draghi rappresentassero un grosso problema per i nostri antenati preumani di alcuni milioni di anni fa e che il terrore che essi evocavano e i decessi che causavano abbiano stimolato l'evoluzione dell'intelligenza umana? O forse la metafora del serpente si riferisce all'uso fatto della componente aggressiva e ritualistica del nostro cervello, che risale ai rettili, nell'ulteriore evoluzione del neopallio? Con una sola eccezione, il racconto della Genesi, sulla tentazione del serpente dell'Eden, è il solo esempio che si abbia nella Bibbia della comprensione da parte degli uomini del linguaggio degli animali. Quando temevamo i draghi, temevamo forse una parte di noi stessi? In un modo o nell'altro, nell'Eden, i draghi esistevano. ([[Carl Sagan]])
*''La [[Tiamat|Madre-Abisso]], | che tutto ha formato, | ha preparato Armi irresistibili: | ha messo al mondo Dragoni giganti | dai denti aguzzi, | dalle zanne (?) spietate, | a cui ha riempito il corpo | di veleno al posto del sangue.'' (''[[Enûma Eliš]]'')