Alphonse de Lamartine: differenze tra le versioni

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*[[Dante Alighieri|Dante]] sembra il poeta della nostra epoca.<ref>Citato in [[Gabriele Rossetti]], ''La Beatrice di Dante'', Privitera, 1842, [http://books.google.it/books?id=K6oFAAAAQAAJ&pg=PA2 p. 2].</ref>
:''Horace était le poëte de l'époque, comme le Dante semble le poëte de la nôtre [...].''<ref>Da ''Discours de réception à l'Académie française'', in ''Oeuvres'', Hauman, 1840, [http://books.google.it/books?id=wIlaAAAAQAAJ&pg=PA759#v=snippet&q=dante%20semble%20poete%20epoque p. 759].</ref>
*[[Georges Jacques Danton|Danton]] ripugnava ai Girondini per le violenze commesse ed a Robespierre per la immoralità. Il timore che ispirava era la sola cosa che il proteggesse contro del disprezzo: egli affrontava impudentemente la sua cattiva fama, e si dava in balia della licenza sotto lo scudo com'era del patriottismo.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n218/mode/1up libro XXXIX, p. 216].</ref>
*[[Dio]] non è che una parola inventata per spiegare il mondo.<ref>Da ''Armonie Poetiche e Religiose''.</ref>
*Ei {{NDR|Saint-Just}} non aveva né sguardi, né orecchi, né cuore per tutto quello che gli sembrava fare ostacolo alla fondazione della repubblica universale: re, troni, sangue, donne, fanciulli, popolo, tutto quello che si trovava fra questo scopo e lui, spariva o doveva sparire. La sua passione gli aveva per così dire, pietrificate le viscere; e la sua logica aveva contratta l'impassibilità di una geometria e la brutalità di una forza materiale.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n9/mode/1up libro XXXIII, p. 6].</ref>
*Il [[sole]] dei vivi non scalda più i morti.<ref>Da ''L'isolamento''.</ref>
*La cenere dei morti fu quella che creò la [[Patria]].<ref>''La caduta d'un angelo'', da ''Armonìe poetiche e religiose''.</ref>
*La [[Francia]] è una nazione che si annoia.<ref>Da un discorso alla Camera dei Deputati, 10 gennaio, 1839; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.</ref>
*Questo giovane {{NDR|[[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]]}}, mutolo come un oracolo e sentenzioso come un assioma, pareva aver dispogliata ogni sensibilità umana per personificare in lui la fredda intelligenza e l'inesorabile impulso della Rivoluzione.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n9/mode/1up libro XXXIII, p. 6].</ref>
 
==''Confidenze''==
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*Il [[mondo]] è un libro del quale ogni passo ci apre una pagina.
:''Le monde est un livre dont chaque pas nous ouvre une page''.<ref>Da ''Premières Méditations poétiques'', in ''Œuvres complètes, Alphonse de Lamartine'', éd. Hachette, Pagnerre, Furne, 1856-1857, t. 8, ''Paysages et pensées en Syrie, les ruines de Balbek'', 1 aprile 1833, p. 58.</ref>
 
==''Storia dei girondini''==
*Questo giovane {{NDR|[[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]]}}, mutolo come un oracolo e sentenzioso come un assioma, pareva aver dispogliata ogni sensibilità umana per personificare in lui la fredda intelligenza e l'inesorabile impulso della Rivoluzione.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, (vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n9/mode/1up libro XXXIII, p. 6].</ref>)
*Ei {{NDR|Saint-Just}} non aveva né sguardi, né orecchi, né cuore per tutto quello che gli sembrava fare ostacolo alla fondazione della repubblica universale: re, troni, sangue, donne, fanciulli, popolo, tutto quello che si trovava fra questo scopo e lui, spariva o doveva sparire. La sua passione gli aveva per così dire, pietrificate le viscere; e la sua logica aveva contratta l'impassibilità di una geometria e la brutalità di una forza materiale.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, (vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n9/mode/1up libro XXXIII, p. 6].</ref>)
*[[Georges Jacques Danton|Danton]] ripugnava ai Girondini per le violenze commesse ed a Robespierre per la immoralità. Il timore che ispirava era la sola cosa che il proteggesse contro del disprezzo: egli affrontava impudentemente la sua cattiva fama, e si dava in balia della licenza sotto lo scudo com'era del patriottismo.<ref>Da ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, (vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851, [https://archive.org/details/bub_gb_2Wo0NPBa8zsC/page/n218/mode/1up libro XXXIX, p. 216].</ref>)
 
==[[Incipit]] di ''Primo rimpianto''==
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*Alphonse de Lamartine, ''Graziella'', traduzione di Giovanna Santagostino, A. Barion – Editore, Milano 1927.
*Alphonse de Lamartine, ''Graziella'', traduzione di Alda La Rosa, Alberto Peruzzo Editore, 1986.
*Alfonso de Lamartine, ''Storia dei girondini'', versione italiana con note di Raffaele Colucci, vol. II, Stamperia dell'omnibus, 1851.
 
==Voci correlate==