Battaglia di Adua: differenze tra le versioni

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*La battaglia, durata dall'alba alle quattordici, fu un seguito di episodi slegati, nei quali rifulsero l'eroismo individuale e lo spirito di sacrificio, non la sapienza dei capi. Il 53% dei nostri effettivi restò sul terreno: quattromilaseicento morti italiani, duemila indigeni, oltre duemila feriti. [...].<br>Di fronte a queste perdite, gravissime anche quelle del nemico: settemila morti e diecimila feriti. ([[Alberto Maria Ghisalberti]])
*La notizia dello sconfitta arrivò in Italia nella giornata del 2 marzo. A Milano e in altre città dell'Italia settentrionale la gente si riversò nelle strade e occupò le stazioni per impedire la partenza dei rinforzi che dovevano imbarcarsi per l'Africa di lì a pochi giorni. Il bersaglio di quelle dimostrazioni era Crispi, colpevole di avere trascinato il Paese in una guerra difficile e sanguinosa. Molti spinsero la loro gioia sino a gridare "Viva Menelik! ", e il grido parve alla classe dirigente una assurda manifestazione anti-nazionale, una prova dei sentimenti eversivi che serpeggiavano nel Paese. Ma era anche il segno della fragilità della coscienza nazionale e dell'apparizione di una sinistra internazionalista, molto diversa da quella mazziniana e democratica che aveva contribuito alla unificazione dell'Italia. ([[Sergio Romano]])
*La realtà è che brucia terribilmente agli italiani di essere stati battuti da un popolo che hanno sempre considerato barbaro, incapace, inetto, militarmente fiacco, inadatto a sfruttare le moderne tecnologie, e avallano ogni genere di panzane nella speranza di salvare un minimo di prestigio. Invece gli abissini, non soltanto hanno saputo vincere da soli, senza l'apporto «tecnico» di nessuno, ma dopo la vittoria sanno anche agire con prudenza, con moderazione, con lungimiranza per non guastare un successo che è costato tanto sangue. ([[Angelo Del Boca]])
*Non c'è un solo villaggio nell'Abissinia settentrionale e centrale che non ricordi vittime perdute ad Adua. È per questo che il sentimento che ha lasciato la sconfitta nello spirito abissino non è affatto di disprezzo verso di noi. Gli abissini hanno compreso di averci vinto perché ci hanno sorpreso in piena manovra. ([[Arnaldo Cipolla]])
*Quella è stata una gran giornata, devo dirle però che gli unici che hanno combattuto abbastanza bene dalla vostra parte sono stati gli ascari abissini, ma è inutile, nessuno supera il valore dei nostri soldati che combattono per il loro capo. Voi altri europei avete tutto, non vi manca che il valore della guerra. ([[Gugsà Oliè]])