Libri delle Cronache: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 37:
*Finché visse [[Ioiadà]], si offrirono sempre olocausti nel tempio. Ma Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. Lo seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del Signore e per il suo tempio. (II, 24, 14 – 16; 1974)
*[[Manasse (re di Giuda)|Manàsse]] fece traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva sterminate di fronte agli Israeliti. Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono. Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero in Babilonia. Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. Egli lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio. (II, 33, 9 – 13; 1974)
*DopoCosì in quel giorno fu disposto tutto ciòil servizio del Signore per celebrare la [[Pesach|pasqua]] e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, doposecondo chel'ordine del re [[Giosia]]. Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. Dal tempo del profeta [[Samuele (profeta)|Samuele]] non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme. (II, 35, 16 – 18; 1974)
*Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, [[Necao II|Necao]] re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufràte. Giosia marciò contro di lui. Quegli mandò messaggeri a dirgli: "Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con me affinché egli non ti distrugga". Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di [[Battaglia di Megiddo (609 a.C.)|Meghiddo]]. Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: "Portatemi via, perché sono ferito gravemente". I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. [[Geremia]] compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. (II, 35, 20 – 25; 1974)
*Egli {{NDR|[[Ioiachin]]}} fece ciò che è male agli occhi del Signore. All'inizio del nuovo anno il re [[Nabucodonosor II|Nabucodònosor]] mandò a imprigionarlo per deportarlo in Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa. (II, 36, 9 – 10; 1974)
*Egli {{NDR|[[Sedecia]]}} fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore. Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele. (II, 36, 12 – 13; 1974)