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Note volanti sui Karaciai: incipit
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*Le popolazioni sull'Ob<ref>Ob', o Obi, fiume artico della Siberia occidentale.</ref> considerano il pesce crudo come rimedio eccellente contro lo [[scorbuto]], malattia che è frequentissima colà, specialmente d'inverno. Non so quanto ci sia di vero in questa antica credenza, ricordata anche da Pallas nel secolo decorso; ma quello che mi pare certo si è che all'uso di mangiare il pesce crudo devesi attribuire la presenza della tenia, frequente fra quelle popolazioni e proveniente senza dubbio da un cisticerco di botriocefalo dei pesci dell'Ob. (cap. VII, p. 229)
 
==[[Incipit]] di ''Note volanti sui Karaciai''==
Il [[Caucaso]] è la parte del mondo che, proporzionalmente alla sua superficie, conta il maggior numero di genti diverse. Già verso il principio della nostra {{sic|èra}}, Strabone ne valuta a 70 i popoli che s'incontravano nel porto di Dioscurias, l'attuale Sukhúm-Kalé, mentre Plinio racconta che non richiedevano meno di 130 interpreti per intendersi in quel mercato della Colchide; ed ancora più tardi gli scrittori arabi davano al Caucaso il nome di Monte delle lingue. Le opere più recenti sull'etnografia generale del Caucaso vi riconoscono al giorno d'oggi più di 50 popoli distinti, 50 lingue ed altrettanti dialetti. <!-- (p. 3) -->
 
==Note==