Laure Junot d'Abrantès: differenze tra le versioni

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*Spuntava il quindici d'agosto... madama [[Maria Letizia Ramolino|Letizia Bonaparte]] usciva per la messa; ella era incinta di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e vicina a sgravarsi. Sebbene attendesse da qualche giorno il momento, madama nondimeno sperava d'aver il tempo di fare le sue {{sic|divozioni}} in un dì così solenne. Ma appena scostatasi per breve tratto dalla casa, venne assalita dai dolori del parto, e si vide costretta a rientrare. Giunta in casa, ebbe soltanto il tempo di ricevere le prime cure; Napoleone nacque sopra un tappeto di alto liccio che si distese in fretta sopra il pavimento. (vol. I, p. 45)
 
*Oh! ella era un'eroina davvero [[Charlotte Corday|Carlotta Corday]]. Fu grande e magnanima, perché sacrificò la propria vita credendo di salvar la sua patria. E forse la rivoluzione francese dovrà arrossire di non avere, per la difesa delle nostre prerogative minacciate, delle nostre vite percosse d'anatema, armate altre braccia liberatrici fuor di quelle deboli di una donna che la sua stessa indole femminile, mansueta e {{sic|dilicata}} doveva allontanare da un atto, il quale di natura propria e in altri momenti non potea comparire sott'altro aspetto che di un assassinio. (vol. I, p. 120)
 
*Ove mai questa donna {{sic|maravigliosa}} {{NDR|[[Giuseppina di Beauharnais]]}} aveva imparato sì bene a vestire la maestà regia? Abbigliata con ricercatezza asiatica la più suntuosa, e con la massima eleganza ad un tempo, non {{sic|accadea}} mai che intervenisse ad una di quelle feste magiche dell'impero, senza eccitare un {{sic|susurro}} di generale ammirazione, e di ammirazione affettuosa, perché il sorriso di lei era dolce non men dello sguardo, carezzevole al pari delle sue parole, non mai però disgiunto dall'aspetto della maestà e dell'impero. (vol. I, p. 210)