Emily Dickinson: differenze tra le versioni

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*Che stronza Emily Dickinson, quando cinguettava della "dolce Morte". L'idea che la morte sia dolce è abominevole. La Dickinson non ha mai visto un groviglio di sei o sette automobili sulla Easthore Freeway. ([[Philip K. Dick]])
*Conosco una sola visione della poesia che sia pienamente soddisfacente: quella di Emily Dickinson quando dice che in presenza di una vera poesia è colta da un tale freddo da avere la sensazione che nessun fuoco potrà scaldarla.<ref>{{cfr}} [[#Se leggo|citazione]] di Emily Dickinson.</ref> ([[Emil Cioran]])
*Emily non si rifà a ''nessuno'', essendo anch'ella Nessuno, (e Tutto). Non ci sono spiegazioni razionali per il suo stile già ermetico, simbolista e surrealista, a metà dell'800. Chi scriveva, allora, poesie di tre versi? ''To see the summer sky is poetry/ though never in a book it lie | true poems flee''. Nessuno. La prima sinestesia della lirica inglese è "''Blue, stumbling buzz''" (ronzio azzurro) riferito al ronzare della mosca che la conduce nell'aldilà in ''I heard a fly buzz when I died''. Conosciamo qualcosa di simile a questa poesia e alle altre che definisco "Cronache del Trapasso"? ([[Silvio Raffo]])
*Era sempre vestita di bianco, minuta come uno scricciolo, apparentemente asessuata. Lei, Emily Dickinson, la poetessa, oltre duemila composizioni, in una vita da reclusa, ad Artiherst, poche case fra i gelsomini selvatici, nel New England. Una vita da reclusa fra torte e pane al forno, poche visite ed amicizie, tante lettere. Una «single» ante litteram che sublimava nei versi ardori e desiderio d'infinito, una comunione cosmica, una dedizione totale all'inesprimibile. Una vita così, all'apparenza, priva di mistero che inevitabilmente non può che nascondere misteri: autoerotismo, omosessualità, ménage à trois. Il tutto celato in quell'aura vittoriana di perbenismo, anoressia sessuale. ([[Nico Orengo]])
*Il suo fuoco è interiore, perciò è maestra di desiderio e d'inquietudine. Sa benissimo cos'è la ''presenza'', lei che vive contemplando l'assenza, parlando all'''assente''. La sua poesia è una «lettera al mondo», tanto concentrata da divenire esplosiva.<br>Abituata per educazione puritana a un rapporto individuale con Dio, Emily scava nella parola fino a estrarne il suo contenuto di silenzio, la tragica sostanza che rende eroici coloro che arrivano a scoprirla. ([[Alessandro Quattrone]])
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*Se si coglie il senso della sua astuzia poetica, la scelta radicale di mettere la Possibilità al posto del mondo, e l'Assenza al posto della presenza, accettando il prezzo che quel taglio netto comporta, si comprende che cos'è l'Altro con il quale lei intrattiene il suo furioso dialogo poetico, e che quello è il solo modo per lei di non farlo scomparire, di mantenere al suo fianco quella alterità scabrosa. Si comprendono la violenza sprigionata dal suo rapporto diretto con l'assoluto dell'anima – la grande ''ammutinata'' –, la dismisura che segna tutta la sua percezione, le estasi e i baratri che frequenta, e che lei cerca di domare con le parole. Diventata straniera a se stessa, tutto il suo guardare diventa un orizzonte vuoto nel quale lo spettacolo totale della vita emerge come Possibilità, e che lei offre ''come una farfalla al meridiano''. Emily fluttua nell'immaginazione, in un mondo in bilico, e anche chi legge è chiamato a riformulare continuamente il suo paesaggio interiore – quello che il poeta e psicanalista Vittorio Lingiardi chiama ''mindscape'' –, la dimensione spazio-temporale che struttura, in modo dinamico, la nostra mente. E gli spazi interiori di Emily sono spesso delle trappole angosciose, sprofondi nei quali si cade letteralmente senza fine, oppure paradisi ''dove è domenica – di continuo'', e mancheranno i ''radiosi pomeriggi di mercoledì'', e non si potrà neanche una volta ''cercare il mezzogiorno – con lo sguardo''. Un po' alla volta, ''adattiamo la visione al buio'', e la corrente dei versi entra in modo sempre più nitido, e spietato, con le sfaccettature aguzze del suo occhio di diamante. ([[Silvia Bre]])
*Secondo me vuol dire<ref>Riferendosi a una [[#Follia|poesia]] di Emily Dickinson.</ref> che le persone straordinarie a volte trovano difficile vivere nella nostra società. Emily Dickinson... Non l'hanno voluta accettare. Proprio perché era una persona straordinaria come sei straordinaria tu. (''[[Dynasty (prima stagione)|Dynasty]]'')
*Tradurre Emily è un'esperienza misteriosofica, poiché si tratta di oracoli in versi. ([[Silvio Raffo]])
*Un passo come quello di un bambino ed ecco scivolare dentro una donna semplice e minuta con due bande lisce di capelli rossicci e un volto un po' come quello di Belle Dove; nulla di più semplice – con lineamenti non belli – in un semplicissimo e impeccabile picchè bianco e uno scialle traforato azzurro. È venuta verso di me con due gigli che mi ha messo in mano in una sorta di modo infantile e ha detto "Questi sono la mia presentazione" con una voce bassa, impaurita e ansiosa come quella di un bambino – e ha aggiunto sottovoce Mi perdoni se sono spaventata; non vedo mai estranei e a malapena so quello che dico – ma subito dopo si è messa a parlare in continuazione – e con deferenza – interrompendosi talvolta per chiedermi di parlare io invece di lei – ma ricominciando subito dopo. A metà strada tra Angie Tilton e Mr. Alcott – ma con una schiettezza e semplicità che loro non hanno, dicendo molte cose che tu avresti considerato insensate e io sagge – e altre cose che ti sarebbero piaciute. Ne scrivo alcune dall'altra parte del foglio.<ref>Descrivendo il primo incontro con Emily Dickinson.</ref> ([[Thomas Wentworth Higginson]])