Pino Daniele: differenze tra le versioni

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*Pino è un po' l'[[Eduardo De Filippo|Eduardo]] della canzone, un musicista che riesce a tirare fuori napoletanità e sentimento senza cadere nel folklore o nel partenopeo a tutti i costi. ([[Massimo Troisi]])
*Una volta mi raccontò che il riferimento a Masaniello in "Je so' pazzo" è legato a un'esperienza diretta, a una presenza che "abitava" nella casa in cui viveva da piccolo e che lui pensava essere lo spirito di Masaniello. Da lì quindi «Masaniello è turnato». Un'altra volta mi raccontò della sua sorpresa per piazza Plebiscito strapiena in occasione del suo concerto del 1981. Appena intonò "'Na tazzulella 'e cafè", la gente cominciò a cantare così forte che Pino non riusciva nemmeno a sentire la sua voce. Mi disse: "Capisci, Cesare? Cantavano a squarciagola una canzone che io avevo scritto così, un giorno, al cesso. Incredibile". ([[Cesare Montalbetti]])
* Pino Daniele è un capitolo a parte. Mi ha colpito la grande napoletanità nella sua voce, nel suo modo di suonare: questo bellissimo lamento di voce e chitarra. C’è quel finale a seste che sembra quasi una tarantella suonata in quarti... sono queste le cose che la musica ti offre: le parole non si mescolano così facilmente, sono troppo pesanti.<ref>Citato in Giuseppe Cesaro, ''Oltre... tutto, Ancorassieme'', ''Chitarre'', vol. 81, dicembre 1992, p. 48.</ref>
 
===[[Clementino]]===