Laure Junot d'Abrantès: differenze tra le versioni

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'''Laure Junot d'Abrantès''', nata '''Permon''' (1784 – 1838), scrittrice e memorialista francese.
 
==''Vite e ritratti delle donne celebri d'ogni paese''==
==Citazioni di Laure Junot d'Abrantès==
*[[Nzinga di Ndongo e Matamba|{{sic|Zinga}}]], regina di Matamba<ref>Stato dell'Africa precoloniale nei territori dell'attuale Angola.</ref>, [...], ebbe parte attivissima nelle dispute micidiali che insanguinarono l'Africa a quei tempi. Crudele e vendicativa come l'uomo più selvaggio di sua nazione, sebbene foss'ella donna, e superiore al suo secolo, Zinga fu da principio, ma apparentemente, lo strumento dei missionari cattolici, essendo che codesta donna singolare {{sic|gli}} assoggettò alla sua volontà, e {{sic|gli}} astrinse ben anco a curvarsi sotto il gioco d'una regina così tremenda.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jK9UNv5wA4wC/page/n4/mode/1up Vite e ritratti delle donne celebri d'ogni paese]'', (vol. I, presso l'Ufficio dell'Omnibus, Napoli, 1838, p. 20.</ref>)
 
*Sempre combattente, sempre vittoriosa, questa donna {{NDR|Zinga}}, per certo crudele e vendicativa, ma grande per coraggio eroico, provò al mondo che in un paese remoto e selvaggio viveva un'anima la quale preferiva la morte alla schiavitù. Ella da prima si lasciò al certo troppo trasportare dalla sete di vendetta; ma conviene riflettere alla nazione che governava e ai tempi in cui vivea. Zinga, ardente e vendicativa al par di tutte le Negre, doveva per necessità spingere le sue passioni all'eccesso in un paese in cui chi ha la corona in testa e lo scettro in mano può tutto che vuole.<ref>Da ''Vite e ritratti delle donne celebri d'ogni paese'', (vol. I, presso l'Ufficio dell'Omnibus, Napoli, 1838, p. 30.</ref>)
 
*Ella era di mente a meraviglia pronta, e i missionari che le furono più da vicino dicono essere notevole il modo con cui Zinga aveva applicato ai costumi africani quanto aveva osservato di meglio nei costumi d'Europa. – I suoi popoli la veneravano, e in essa scorgevano un non so che di divino.<ref>Da (vol. I, p. 30)

==Bibliografia==
*Laure Junot d'Abrantès, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jK9UNv5wA4wC/page/n4/mode/1up Vite e ritratti delle donne celebri d'ogni paese]'', vol. I, presso l'Ufficio dell'Omnibus, Napoli, 1838, p. 30.</ref>
 
==Note==
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==Altri progetti==
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