Emily Dickinson: differenze tra le versioni

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*Conosco una sola visione della poesia che sia pienamente soddisfacente: quella di Emily Dickinson quando dice che in presenza di una vera poesia è colta da un tale freddo da avere la sensazione che nessun fuoco potrà scaldarla.<ref>{{cfr}} [[#Se leggo|citazione]] di Emily Dickinson.</ref> ([[Emil Cioran]])
*Era sempre vestita di bianco, minuta come uno scricciolo, apparentemente asessuata. Lei, Emily Dickinson, la poetessa, oltre duemila composizioni, in una vita da reclusa, ad Artiherst, poche case fra i gelsomini selvatici, nel New England. Una vita da reclusa fra torte e pane al forno, poche visite ed amicizie, tante lettere. Una «single» ante litteram che sublimava nei versi ardori e desiderio d'infinito, una comunione cosmica, una dedizione totale all'inesprimibile. Una vita così, all'apparenza, priva di mistero che inevitabilmente non può che nascondere misteri: autoerotismo, omosessualità, ménage à trois. Il tutto celato in quell'aura vittoriana di perbenismo, anoressia sessuale. ([[Nico Orengo]])
*Il suo fuoco è interiore, perciò è maestra di desiderio e d'inquietudine. Sa benissimo cos'è la ''presenza'', lei che vive contemplando l'assenza, parlando all'''assente''. La sua poesia è una «lettera al mondo», tanto concentrata da divenire esplosiva.<br>Abituata per educazione puritana a un rapporto individuale con Dio, Emily scava nella parola fino a estrarne il suo contenuto di silenzio, la tragica sostanza che rende eroici coloro che arrivano a scoprirla. ([[Alessandro Quattrone]])
*In realtà la Dickinson viveva una vita spericolatamente intellettuale, un progetto di immortalità per la sua immagine e la sua opera. E per seguire questo progetto crudelmente filtrava la vita reale, muovendola in giochi complicati, avvolgenti, senza escludere alcun rapporto con gli altri. Così è sempre più «cult», lo è come poetessa di versi anche criptici ma venati di una ansia mistica. Lo è come figura enigmatica, tra angelo e vampiro. Lo è come immagine di qualcuno che forse non è mai esistito se non come nome che è diventato sinonimo di «poesia». ([[Nico Orengo]])
*L'essenzialità dell'espressione poetica dickinsoniana, laconica ma non per questo arida, è energia pura. Niente è superfluo, dunque tutto è necessario. Di più: tutto è prezioso, come la goccia d'acqua nel deserto. Ed è proprio il deserto il paesaggio metaforico entro cui la parola può assumere e compiere la sua missione: dissetare. ([[Alessandro Quattrone]])
*La Dickinson è una poetessa dura, aspra, essenziale. Fatta di pietra e di quarzo. Non si fa illusioni. Non ne autorizza. Non crede nel paradiso in terra, non le piace ("I don't like Paradise"). ([[Beniamino Placido]])
*La Dickinson limava l'occasione fino a chiuderla per sempre nell'incastonatura del silenzio: silenzio e immobilità diventavano le parole del paradiso. ([[Lucia Drudi Demby]])