António de Oliveira Salazar: differenze tra le versioni

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{{Int|1=Dalla prefazione di ''Salazar - Il Portogallo e il suo capo''|2=Antonio Ferro, [https://archive.org/details/SALAZAR/page/n1 ''Salazar - Il Portogallo e il suo capo''], traduzione di Corrado Zoli, Sindacato italiano arti grafiche, Roma, 1934}}
*Le ultime decine d'anni della storia portoghese sono di decadenza profonda; questa colpì, si può dire, tutte le manifestazioni della vita nazionale - la produzione, la cultura, la pubblica amministrazione, la politica. Tuttavia, se si esaminino le cose più da vicino, si constata che questa depressione non fu conseguenza di una assoluta mancanza di uomini. Nelle arti, nelle scienze, nell'insegnamento, nel giornalismo, nell'industria e nell'agricoltura, nella colonizzazione, si affermarono o soltanto operarono, ignorati, alcuni valori di primo ordine.
*Tutti che abbiamo, per l'intelligenza, per la voce del sangue o soltanto per l'istinto del cuore, la coscienza della nostra unità e indipendenza, della nostra passata grandezza, della nostra collaborazione all'opera civilizzatrice dell'Europa, dei nostri interessi presenti in Africa, in Asia, in Oceania, tutti sentiamo - ferita aperta nell'animal - il riso universale, la beffa di popoli in nulla a noi superiori, se non nella loro linea esteriore, a causecausa delle nostre agitazioni rivoluzionarie, della nostra incapacità di governarci, delle nostre irregolarità amministrative, della nostra impreparazione e del nostro discredito.
*Io non dico, come molti, che la vita della città sia falsa; è quella che è, viva e reale nei suoi artifizi e nei suoi difetti; dico che è incompleta, specialmente se da essa si vuol giudicare della vita nazionale, e se si suppone esser vita della città la vita, nella città, di una classe. Quando si scende dalla Capitale alla provincia, dalla città al borgo, dal club, dalla redazione del giornale, dal salone delle feste alla campagna, alla fabbrica, all'officina, l'orizzonte delle realtà sociali si allarga ai nostri sguardi, e si ha un'impressione diversa di quel che è una Nazione.
*L'origine militare della Dittatura portoghese deve dar sempre alla nostra rivoluzione un carattere speciale. Qui, non fu un partito, una forza rivoluzionaria che s'impossessò del potere; fu l'esercito, organo della Nazione, che intervenne, nel senso di creare le condizioni necessarie per l'esistenza di un governo contro i partiti e nazionale. La forza armata non costituisce un partito, non può difendere il «partitismo». Il suo intervento non può essere considerato da nessuno come l'intromissione abusiva di una forza in armi, di una minoranza audace, bene o male intenzionata, che vuol governare contro la maggioranza. In ciò è manifesta la nostra superiorità.