Lalla Romano: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Lalla Romano==
*Anche nei sogni faccio uso di [[citazioni]].
*Cos'è essenziale, nei ricordi e rievocazioni? Ciò che sarà colto, rivissuto da chi non c'era. In fondo, è la sola immortalità che ci compete.
*Della nostra storia nulla vive se non ''raccontato'' (cantato).
*È vero che quando la fine sembra già vicina, c'è sempre ancora un tempo da passare. Tempo di pazienza, per molti; e, per gli altri, forse il «tempo di ravvedersi»?
*Imparare a convivere con i propri [[sogno|sogni]] fa parte oggi dell'arte di [[conoscere se stessi]].
*L'essere è autentico, l'esistere è un compromesso. Per questo ogni giovinezza è di per sé tragica.
*''Non chiedere grazia di volo all'uccello ferito, | non chiedere fiori all'arbusto dai rami stroncati, | non chiedere riso di stelle alla notte in tempesta: | neppure pazienza a una donna malata d'amore.''
*''[[Silenzio]] come pienezza, non povertà. | Dal silenzio nasce sia l'attesa che l'appagamento.''
==''Minima Mortalia''==
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===''Dall'ombra''===
Un ragguaglio è indispensabile. L'informazione più urgente riguarda l'immagine di copertina. La posizione – l'assembramento – delle figure è chiaramente dovuta non alla scelta delle persone ritratte, né tanto meno è casuale, spontanea. L'insieme è una composizione voluta del fotografo. Doveva essere celebrativa di un avvenimento importante. E infatti quella foto di gruppo fu eseguita per celebrare la licenza del ginnasio superiore (quinta ginnasio) nel 1921, a Cuneo. (Il ginnasio allora cominciava subito dopo la quarta elementare). Il fotografo era il migliore della città, di gusto torinese. Un giudizio disinteressato non può che essere positivo: ma io ho interessi esclusivi e non la amo.
===''Le parole tra noi leggere''===
Io gli giro intorno: con circospezione, con impazienza, con rabbia.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''Una giovinezza inventata''===
Suppongo che a quel tempo le valige fossero tutte a soffietto; comunque la nostra io la portavo con disinvoltura. Era di pelle — come faceva notare la mamma — e non pareva che in fatto di valige si potesse andare più in là.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
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