Eduardo De Filippo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 7:
*{{NDR|Su [[Sergio Bruni]]}} Dicono che tu sei la voce di Napoli, ma dicono pure che Napoli sono io. Allora tu sei la voce mia.<ref>Citato in [[Gino Castaldo]], ''Il romanzo della canzone italiana'', Einaudi, Torino, 2018, [https://books.google.it/books?id=zptIDwAAQBAJ&lpg=PT6&dq=it&pg=PT6#v=onepage&q&f=false p. 6].</ref>
*È facile scrivere una [[commedia]] "impegnata"; è assai più difficile "impegnare" il pubblico ad ascoltarla.<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 500.</ref>
*{{NDR|Su [[Angela Luce]], rivolgendosi ad Ugo D'Alessio}} [...] questa non ave bisogno di provini, è una forza della natura [...].<ref>Citato nell'intervista a Natascia Festa ''[https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/spettacoli/17_maggio_09/angela-luce-toto-mi-chiedeva-cantare-sentire-l-odore-napoli-a18a2d4e-347c-11e7-8417-4afacc5c5a02.shtml Quella volta che Totò improvvisò e mi baciò il seno sul set]'', ''corrieredelmezzogiorno.corriere.it'', 9 maggio 2017.</ref>
*Facciamo per esempio che Felice e Fortunato, quando saranno grandi, mi verranno a dire: "Papà, ma noi non volevamo essere battezzati, cresimati, comunicati". Io come faccio a sbattezzarli, scomunicarli, non so, a scresimarli? È una cosa definitiva, hai capito? Non si può tornare indietro. E allora, naturalmente, si ha diritto alla scelta. Questo volevo: che i miei figli avessero scelto per conto loro, una volta raggiunta l'età della ragione. E invece no, niente. Gesù Cristo si fece battezzare a trent'anni: perché tanta fretta per i figli miei?<ref>Da ''Gli esami non finiscono mai''. Citato in Raffaele Carcano, Adele Orioli, ''Uscire dal gregge'', Luca Sossella editore, 2008, p. 207. ISBN 9788889829646</ref>
*''[[Napoli|Napule]] è 'nu paese curioso: | è 'nu teatro antico, sempre apierto. | Ce nasce gente ca senza cuncierto''<ref>Senza preparazione.</ref>'' | scenne p' 'e strate e sape recita'.''<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Italia'', Rizzoli, Milano, 1975, p. 177. Nel libro: «''Napule è un paese curioso | è nu teatro antica... sempre apierto | ce nasce gente ca senza cuncerto | scenne p' strade e sape recità.''»</ref>