Carl Gustav Jung: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul viaggio a Tunisi compiuto nel 1920}} Mentre ero ancora preso da questa profonda impressione di una durata infinita e di un'esistenza statica, degna dell'[[età dell'oro]], d'un tratto ricordai il mio orologio, e pensai al [[tempo]] accelerato dell'europeo. Era questa. senza dubbio, la nuvola buia e inquietante che pendeva minacciosa sul capo a questi inconsapevoli. Improvvisamente mi apparvero come selvaggina che non vede il cacciatore, ma che con indistinta angoscia ne sente l'odore: in questo caso il cacciatore era il dio del tempo che inesorabilmente avrebbe frantumato in pezzetti – giorni, ore, minuti, secondi – quella loro durata memore ancora dell'[[eternità]]. (p. 294)
*Se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l'infinito, i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano. In ultima analisi, compriamo qualcosa solo grazie a ciò che di essenziale possediamo, e se non lo possediamo la vita è sprecata.<ref>Citato in von Franz, ''Psiche e materia'', p. 59.</ref>
*Je mehr die kritische Vernunft vorwaltet, desto ärmer wird das Leben; aber je mehr Unbewußtes, je mehr Mythus wir bewußt zu machen vermögen, desto mehr Leben integrieren wir. Die überschätzte Vernunft hat das mit dem absoluten Staat gemein: unter ihrer Herrschaft verelendet der Einzelne.
Più le scelte di ragione prevalgono in noi, più la vita deve fare a meno dei suoi strumenti; se invece prendiamo spunto dall'inconscio e dal mito quando creiamo qualcosa, ci integreremo alla Vita. Lo Stato, se preso come valore assoluto, e la ragione, quando prevale nell'individuo, hanno questo in comune: finiscono per soffocare tutto ciò che ha un'origine individuale. (traduzione propria''C. G. Jung "Erinnerungen, Träume, Gedanken'' WALTER VERLAG ZÜRICH UND DÜSSELDORF p 305; ''Ricordi, sogni, riflessioni'' p. 366);
 
==''Tipi psicologici'' (1921)==