Guido Mazzoni (letterato): differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Guido Mazzoni: Arsenio Houssaye e la Marchesa Bianca
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*Il [[dialogo]], osserva giustamente il [[Ernest Renan|Renan]], è oggi la forma che meglio si presti alla esposizione delle idee filosofiche. Le verità di sì fatto genere non possono infatti né devono essere direttamente affermate o direttamente negate; e nel contrasto degli interlocutori trovano luogo adatto e più largo svolgimento tutti i pro e i contro, tutte le dimostrazioni e tutte le obiezioni.<ref>Da ''Il teatro della rivoluzione'', Ditta Nicola Zanichelli, Bologna, 1894, p. 195.</ref>
 
*La Marchesa Bianca mostrò desiderio di ammirare le raccolte già famose di [[Arsène Houssaye|Arsenio Houssaye]], ed egli, come potete immaginare, fu pronto a farsi promettere l'onore di una visita. Il giorno fissato, essa venne; venne sola: guardò i mobili, guardò i quadri, ma altro aveva per la mente e non vide nulla... Nella stanza da letto erano gli smalti e gli acquarelli; quando vi entrarono, l'orologio sonò le tre. – Un'ora innanzi a noi! – pensarono e l'uno e l'altra. "Le presi le mani e la guardai negli occhi che parevan accesi nel fuoco dell'inferno: impallidì, fu per isvenire, volle fuggir via. No, le dissi io gittandole le braccia attorno al collo, no: t'amo, t'amo. t'amo!"<br>Alle quattro si dissero addio. – Ci rivedremo? – Mai più.<ref>Da ''Il teatro della rivoluzione'', Ditta Nicola Zanichelli, Bologna, 1894, pp. 213-214.</ref>
 
==Note==