Palermo: differenze tra le versioni

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*Era il 1945, la guerra era finita da poco e intorno erano macerie. Eppure, Palermo mi apparve bellissima. Lo sa perché? Perché c'erano i palermitani, c'era la coscienza della città. Anche tra i più poveri. ([[Elda Pucci]])
*Eravamo a un vertice e si parlava di un bilaterale. Nella mia testa bisogna farli nella città e allora ho proposto di farlo a Palermo. Il leader UE mi ha detto: a Palermo si spara nella strada. Gli ho risposto: Come si spara nella strada? Io non voglio più sentire una cosa del genere. È un racconto per stereotipi che diamo all'estero che grida vendetta. ([[Matteo Renzi]])
*Espressioni di questa sintesi, di questo momento unico e forse purtroppo irripetibile della storia umana, sono i monumenti arabo normanni della città. [...] A Palermo, più che altrove in Sicilia, le epoche storiche rivelate dai differenti stili architettonici si sovrappongono. Il centro testimonia di un tempo più vicino, quando la città con i suoi teatri, i suoi palazzi, le sue piazze barocche e suoi trionfali accessi al mare, contendeva a Napoli il primato urbano del Regno delladelle due Sicilie. Ricordi di un tempo ben più remoto cela invece il Monte Pellegrino: a poca distanza dai grattacieli, in caverne abitate dall'uomo preistorico, sono venuti alla luce graffiti rupestri di arcaica bellezza.<ref>Testo di [[Leonardo Sciascia]].</ref> (''[[L'Italia vista dal cielo]]'')
*Gli operai hanno terminato di appendere agli alberi grappoli di lampade gialle e rosa, aranci e limoni di fuoco, e festoni e archi sulle strade e i palazzi, e col calare della notte, d'un tratto, tutta la città si accende. Splende la grande strada che attraversa Palermo, via Maqueda, via Ruggero Settimo, come un portico sterminato di luci, splende il viale della Libertà come un aranceto sfavillante: visto di lontano, dalle vie più strette che lo continuano pare una grande distesa in salita coperta da una folla innumerevole, o un prato di montagna, o una immensa muraglia obliqua che salga a toccare il cielo. Brillano le vie laterali; i Quatto Canti di città con le statue e le modanature sono le quinte di un fastoso teatro seicentesco. Tutto un popolo coi suoi infiniti occhi si aggira silenzioso in quel bagno di luce, esce dai palazzi dei principi e dei baroni e dai «catoi» dei vicoli, e si mescola per le strade. Le tre cupole rotonde della moschea, all'ombra del campanile romanico, della chiesa barocca e del neoclassico teatro Bellini, stanno rosse sul cielo. ([[Carlo Levi]])
*''Ho conosciuto la piena bellezza, | lo splendore nobile e pacifico della luce, | pura e immensa, | a Palermo, a Villa Tasca.'' ([[Anna de Noailles]])