Richard von Krafft-Ebing: differenze tra le versioni

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*La storia della [[Psichiatria forense|Psicopatologia forense]] come scienza comincia soltanto dall'epoca in cui la psichiatria era giunta a tale da istituire una diagnosi scientifica ed era in grado di distinguere un pazzo da un delinquente e da uno {{sic|cosidetto}} stregato, ed in cui la scienza del Giure sostituì alla considerazione obiettiva del diritto ed alla valutazione del grado di colpabilità in proporzione del danno materiale arrecato, l'elemento subiettivo dell'azione volontaria illegale e libera.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_nQ4wAQAAMAAJ/page/n5/mode/1up Trattato di psicopatologia forense]'', traduzione di Lorenzo Borri, Fratelli Bocca editori, Torino, 1897, Introduzione, p.1.</ref>
 
*Come [[Cesare Lombroso|Lombroso]] ed altri hanno acutamente dimostrato, la bramosia di [[Riformismo|riformare]] da capo a fondo le cose come si trovano è propria tanto degli uomini di genio quanto dei pazzi. È bensì vero che raramente si è nel primo caso; molto frequentemente invece si verifica il secondo [...].<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_nQ4wAQAAMAAJ/page/n5/mode/1up Trattato di psicopatologia forense]'', traduzione di Lorenzo Borri, Fratelli Bocca editori, Torino, 1897, cap. IX, p. 184.</ref>
 
*Lombroso [...] richiama di recente l'attenzione sul fatto interessante, che molti dei [[Rivoluzione|ribelli alla società]], comunardi, anarchici, capi di sommosse, tanto delle epoche passate quanto dei nostri tempi, al cimento antropologico e psichiatrico {{sic|resultano}} come individui affetti da tara psichica, come dei degenerati, e che in essi v'è un ''per cento'' di individui che furono decisamente pazzi o che in seguito piombarono nella pazzia.<ref>Da ''Trattato di psicopatologia forense'', traduzione di Lorenzo Borri, Fratelli Bocca editori, Torino, 1897, cap. IX, p. 185.</ref>
 
==''Trattato clinico pratico delle malattie mentali''==