Stefano Brusadelli: differenze tra le versioni

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*Meno si trova una spiegazione alla [[violenza]] e più bisogna scarnificare la vita di chi l'ha subita. I vizi e le debolezze debbono venire fuori, tutti, e finire esposti come le interiora sul banco di marmo. La virtù diventa il muro da demolire per vedere che cosa nasconde. (p. 17)
*A [[Roma]] di palazzi del genere se ne trovano a migliaia, tutti di otto o nove piani, scrostati e allineati in prospettive monotone e deprimenti che tolgono luce alle strade. Dentro quei caseggiati ognuno può rimanere per sempre un enigma anche per chi gli vive accanto. SI tratta in fin dei conti dei luoghi più misteriosi del mondo. (p. 23)
*L'[[alba]] era l'unico momento di luce che sopportava. Ne apprezzava la mancanza di pietà. L'alba strappa via tutti i veli posati dal buio., illumina senza misericordia ogni bruttezza e dissolve le illusione. (p. 24)
*A [[Roma]], più che altrove, le catene della solidarietà sono lunghe, tortuose, insondabili. L'incessante commercio di favori al quale la città è dedita costituisce il combustibile e il collante di tali catene. (p. 33)
*Sapeva che la [[misericordia]] non aveva niente di naturale, era solo un'invenzione degli uomini. E comunque un gesto di misericordia in più o in meno gli era sempre apparso come il trascurabile addendo di una somma destinata a restare immutabile. (p. 87)