Inferno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
amplio Balthasar e sistemo in sezione
Riga 39:
*L'inferno non è una vendetta o un castigo di Dio; noi ci creiamo l'inferno attorno a noi: è il fissarsi per l'eternità in un rifiuto consapevole e cosciente di amare Dio. ([[Oreste Benzi]])
*L'inferno sono gli altri. ([[Jean-Paul Sartre]])
*La Chiesa, che ha canonizzato tanti individui, non si è mai pronunciata sulla dannazione di alcuno. Neppure su quella di [[Giuda Iscariota|Giuda]], che divenne per così dire l'esponente di quello di cui tutti i peccatori sono corresponsabili. Chi può sapere di che tipo fu il pentimento che egli provò, quando vide che Gesù era stato condannato (Mt 27,3)? ([[Hans Urs von Balthasar]])
*La maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno. ([[Faustina Kowalska]])
*La via dello andare allo inferno era facile, poiché si andava allo ingiù e a chiusi occhi. ([[Niccolò Machiavelli]])
Line 58 ⟶ 57:
*Siamo tutti in fondo a un inferno, dove ogni attimo è un miracolo. ([[Emil Cioran]])
*Soltanto gente crudele può aver inventato l'inferno. Persone con sentimenti umani non avrebbero gradito l'idea che quanti sulla terra fanno cose condannate dalla moralità della loro tribù, debbano soffrire eternamente senza nessuna possibilità di riscatto. Non credo che la brava gente possa accettare un'idea simile. ([[Bertrand Russell]])
 
===[[Hans Urs von Balthasar]]===
*Anche se vi sono dei casi in cui non furono mostrate solo ''immagini'' dell'inferno (quale è, a mio giudizio, il caso della visione dell'inferno dei bambini di [[Fatima]]), bensì determinati eletti ebbero la certezza soggettiva che un numero di uomini è già perduto, tuttavia in essi (e questo è lo scopo della rivelazione) il desiderio di opporsi a quanto è stato loro mostrato, di annullarlo, prevale di gran lunga sull'idea che, di fronte a ciò che è stato contemplato come perduto, non ci sia più nulla da fare.
*Dell'inferno si può parlare soltanto e sempre in forma personale, appunto perché io non potrei mai valutare la possibile perdizione e dannazione di un altro come più probabile della mia propria.
*Ecco sorgere la questione se si possa, come cristiani, stando ''sotto'' il giudizio, sperare per tutti gli uomini. Io ho osato affermarlo [...]. In una conferenza stampa tenuta a Roma, tempestato di domande sulla questione dell'inferno, avevo manifestato il mio parere, il che ha portato a fin troppo grossolane deformazioni sui giornali ("L'inferno è vuoto") [...]. Ma io non ho mai parlato di certezza, bensì di speranza.
*La Chiesa, che ha canonizzato tanti individui, non si è mai pronunciata sulla dannazione di alcuno. Neppure su quella di [[Giuda Iscariota|Giuda]], che divenne per così dire l'esponente di quello di cui tutti i peccatori sono corresponsabili. Chi può sapere di che tipo fu il pentimento che egli provò, quando vide che Gesù era stato condannato (Mt 27,3)? ([[Hans Urs von Balthasar]])
 
===[[Charles Bukowski]]===