Isidoro Carini: differenze tra le versioni

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sic Bagnuolo, sezione Note
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*Mente vasta e perspicace, libero e vivace animo, indipendenza di giudizio, ma un po' sul fare del Telesio e del Campanella, spirito irrequieto, penetrante, avido di sapere, dottrina rara in fatto di filosofia, matematica, letteratura mostrò [[Leonardo Di Capua|{{sic|Lionardo}} di Capua]] [...]. (vol. I, p. 522)
 
*In gioventù {{NDR|Lionardo di Capua}} verseggiò, come tutti allora facevano. Scrisse nientemeno che duemila sonetti amorosi, ma non sul fare del Marini, dell'Achillini e del Preti (allora tanto in voga) bensì secondo il dolce, e maestoso poetare del Petrarca, del Casa, del Guidiccioni, e di Angelo di Costanzo. Compose anche due tragedie ''Il Martirio di S. Tecla'', e ''Il Martirio di S. Caterina''; una favola boschereccia, ed alcune commedie in buon idioma toscano, e piene di sale plautino. Ma tutto andò perduto in occasione d'un suo viaggio da {{sic|Bagnuolo}}<ref>Bagnoli.</ref> a Napoli, allo scopo di stamparvi le dette sue opere letterarie, e mentre traversava a cavallo la montagna detta ''Croci''. I ladri di tutti i suoi manoscritti, e d'ogni altro aver suo spogliarono il giovine ansioso di gloria, e questi a più severi studî si converse, spezzando la cetra. (vol. I, pp. 522-523)
 
*I buoni medici pratici, i clinici non offuscati da' bagliori de' sistemi non hanno mai inteso di fare del [[salasso]] l'assoluto rimedio antiflogistico; lo hanno bensì conservato per certe contingenze. Ed oggi la ''minutio sanguinis'', cotanto oppugnata e vilipesa quale sussidio curativo, è risorta con le commendatizie della scuola esperimentale, colla sanzione della fisiologia e della patologia, ed anche come espediente nutritivo e riparatore. (vol. I, p. 525)
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==