Elisaveta Bagrjana: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Elisaveta Bagrjana==
*''Dormon palazzi, chiese, dormon piazze vetuste, | nereggiano i balconi, nereggiano le anguste | finestre, nel merletto de le arcate severe | di dorati mosaici, colonne e ringhiere. | E dormono obliati dai dogi i discendenti | in sale austere piene di scettri e d'armamenti, | cui diede in immortali quadri nuovi colori | non visti mai finora il genio dei pittori. | La donna da le nere chiome che seppe alzare | al trono il [[Tintoretto]] – tra terra, cielo e mare – | [[Venezia]] come [[Venere]] dal mare procreata | qual gemma sul suo seno or giace addormentata.'' (da ''Notte sul [[Canal Grande]]''<ref>Traduzione di Luigi Salvini. Da ''Antologia della lirica bulgara'', a cura di Luigi Salvini, Edizioni di cultura A.I.B., Carucci Editore, Roma, 1960, vol. II, p. 161. In Stefan Karadgiov, ''Antologia della letteratura bulgara'', ''Letteratura universale'', a cura di Luigi Santucci, vol. 34, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 254.</ref>)
 
==Note==