Romanticismo: differenze tra le versioni

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Isidoro Carini
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*L'immediatezza, feticcio romantico, di cui sono sottospecie l'impressionismo e la scrittura automatica, una volta assunta a supremo criterio di giudizio, ha fatto sì che non solo vengano condannate intere epoche artistiche come il neoclassicismo, ma che dei grandi artisti neoclassici, si salvino solo gli schizzi, gli abbozzi, gli spunti come quelli che conservano qualche scintilla di quel fuoco divino che poi la rielaborazione smorzerebbe. ([[Mario Praz]])
*La personalità romantica è pervasa di sottile sfiducia nell'intellettualismo, e questo sentimento sfocia di frequente in quell'atto immorale che va sotto il nome di sogno a occhi aperti. Contrariamente a quanto si crede, il sognare a occhi aperti non è un processo intellettuale, ma piuttosto un mezzo di evasione dall'intellettualismo. ([[Yukio Mishima]])
*Le benemerenze migliori della ''scuola romantica'' sono da riconoscere nell'avere risvegliato l'amore ai [[Medioevo|secoli di mezzo]] nel campo della storia. Quale differenza collo sdegno che, per influenza del filosofismo, ostentava per tali secoli la generazione che ci ha preceduto! ([[Isidoro Carini]])
*Ossequiosi all'autorità e intimamente anarchici, spesso in acre discrepanza col mondo, i romantici oscillano tra la forza fantastica e la sterile fantasticheria, passando dall'ambizione di abbracciare con la parola l'infinito al silenzio, mescolando tutti i generi letterari e spingendosi all'estremo del dicibile. Essi cercano nell'arte una libertà sfrenata e totale, senza cercarne più nemmeno una moderata e concreta nella sfera politica e cercano soprattutto nell'arte l'assoluto e insieme lo scacco, in una simbiosi di sublime e grottesco. ([[Claudio Magris]])
*Quando si parla di romanticismo si pensa alla difesa del sentimento, dell'irrazionale, allo slancio e alla passione dell'infinito, al gusto dell'oscuro e dell'indeterminato. Ed è vero che nei romantici è dominante il senso dell'infinito. È anche vero, però, che i romantici cercavano nel sentimento e, come nel caso di Friedrich Schlegel, nell'eros, la soluzione di un dualismo, del dualismo tra la natura e lo spirito e tra l'inconscio e la coscienza, nel quale rientra anche il dualismo tra il finito e l'infinito. ([[Enzo Paci]])