Cesare Cantù: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Cesare Cantù: Ezzelino III da Romano
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*Dov'è una [[donna]], il povero non patisce. (da ''Il galantuomo'')
*{{NDR|''[[Il Conciliatore]]''}} Era [...] un tentativo di ravvicinamento fra la scuola antica, che superbamente qualificavasi di ''classica'', e la nuova, detta ''romantica'' perché pareva attingere ispirazione principalmente dal medioevo, in cui nacquero le lingue romanze. (da ''Il Conciliatore e i carbonari'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1878, [https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/30 cap. 5, p. 30])
*Fu chi sommò le vittime di [[Ezzelino III da Romano|{{sic|Ezelino}}]] a cinquantacinquemila: dei quali cinquantamila Padovani. Vedere le carni sbranate, le fiere satollarsi di pasto umano, il sangue scorrere a rivi, consumarsi le famiglie più illustri, donne e ragazzi gemere fra laidi ed inumani strazî, erano costui diletto: separava i matrimonî, non amava che spie e sicarî: perseguitava inesorabile i ladri, ma ne adempiva largamente le veci. Guai a chi non dicesse bene di lui e (adulazione più dotta) non dicesse male de' suoi nemici! guai a chi piangesse parenti proscritti!<br>Tale dipintura offertaci dagli storici farebbe {{sic|parerlo}} simile ad una tigre, la quale ammazza non per fame ma per istinto d'ammazzare; e che non desse al suo furore altro intervallo che il tempo richiesto a tender agguati.<br>Ma possimo credere tutto?<ref>Da ''Ezelino da Romano,. storia diStoria d'un ghibellino'', Libreria di educazione e d'istruzione di Paolo Carrara, Milano, 1879, [https://archive.org/details/ezelinodaromanos00cant/page/234/mode/1up| cap. IX, p. 234].</ref>
*Guai se la [[plebe]] comincia a gustare il sangue! È un ubbriaco che più beve, più desidera il vino. (da ''Il sacro macello di Valtellina'')
*Il peggior [[mestiere]] è quello di non averne alcuno.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 95.</ref>